Tra sensualità e spiritualità
Non capiremmo la figura di Torquato Tasso nella sua complessità se non la collocassimo al centro dell’epoca manierista, che assiste alla crisi (ma non ancora alla fine) dei valori rinascimentali, ai quali si oppongono i nuovi valori dell’età controriformistica. La sua parabola poetica e umana suggerisce proprio l’immagine di questa transizione. Prima, percepiamo le atmosfere e i contenuti, ancora solari, lirici e pieni di accensioni sensuali, della sua produzione giovanile, dalle prime rime fino all’Aminta; poi, le pagine, tormentate e laceranti, della Gerusalemme liberata e, ancor più, del suo rifacimento e delle ultime opere (per esempio, quelle sacre e Re Torrismondo) ci fanno presentire l’affermazione di ideali religiosi rigidi e assoluti e una profonda ansia spirituale che prelude a una visione del mondo tragica e barocca.