Dossier Arte - volume 3 

i Prima di Seward Johnson con il suo iperrealismo, altri artisti sono stati ispirati dal mito di Marilyn, sex symbol senza tempo destinato a rimanere intatto grazie alle centinaia di fotografie e di filmati che ne hanno perpetuato la bellezza. Primo tra tutti Andy Warhol, che ha più volte rielaborato uno dei più noti fotoritratti dell attrice sottoponendolo al suo consueto processo di mutazione cromatica per campiture omogenee di colori brillanti. In particolare, in Marilyn Monroe (Twenty times), Warhol replica il ritratto venti volte, ritoccandolo con stesure rosa, gialle e arancioni: così, nell iterazione e nell alterazione dell immagine, il personaggio perde di espressività e sembra quasi svanire, trasformato in una pura icona pop, ossessivamente riproposta non solo dall informazione di costume e dalla pubblicità ma anche dall arte di massa. Anche Mimmo Rotella riverbera l immagine di Marilyn in molti dei suoi décollage, opere realizzate strappando manifesti pubblicitari. L artista, che nella sua lunga produzione ha declinato i linguaggi del Nouveau Réalisme, dell arte pop e del Graffitismo, è intervenuto anche sulle locandine del film Quando la moglie è in vacanza con l intento dichiarato, per certi versi oppositivo rispetto a quello di Warhol, di ottenere una presenza più reale e pregnante dello stesso mito che le immagini pretendono di incarnare. Andy Warhol, Marilyn Monroe (Twenty times), 1962, tecnica mista su tavola, 190x110 cm. Collezione privata. Mimmo Rotella, Marilyn Monroe, 1963, manifesto strappato su tela, 140x100 cm. Collezione privata. 483

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri