Il design italiano tra gli anni Sessanta e Settanta

9 Dal dopoguerra alla fine del Novecento Il design italiano tra gli anni Sessanta e Settanta 69. Superstudio, Lampada Passiflora per Poltronova, 1966, perspex, 30x41x29 cm. 70. Gruppo Strum, Seduta Pratone per Gufram, 1966-1971, poliuretano espanso verniciato, 140x140x95 cm. Gioco e ironia oltre la funzione Nel corso degli anni Sessanta una nuova generazione di architetti e designer italiani, che opera per lo più in gruppi di lavoro e intesse una fitta rete di rapporti internazionali, sviluppa una decisa revisione delle convenzioni razionaliste e funzionaliste. Combinando coscienza politica e vocazione avanguardista, tali progettisti si confrontano con vari media e immaginano il futuro attraverso provocazioni ironiche, prefigurazioni utopiche o vere e proprie contestazioni. Si tratta di una pulsione che supera la modernità svelando i limiti e le contraddizioni della produzione in serie e demistificando il progetto; è una proiezione estrema, irrefrenabile e totalizzante, e 71. Gaetano Pesce, Poltrona Up 5 per B&B Italia, 1969, schiuma di poliuretano e tessuto jersey elasticizzato, 120x130x103 cm. 446 per questo viene definita radicale . Meditando innanzitutto sulle origini dell individuo essa critica l ideologia del consumo e si esprime attraverso colori vivaci, raffigurazioni pop e metafore visive di notevole impatto. Nascono così oggetti trasgressivi che irrompono nella vita quotidiana non per soddisfare le esigenze di un consumatore ideale, o per manifestare l adesione a uno stile, ma per esprimere una volontà di adattamento a una società complessa. Il design si fa giocoso e iconoclastico e supera la sola logica dei bisogni dell utente per praticare una nuova cultura delle immagini, finalizzata a soddisfare desideri, ad attivare suggestioni e a comunicare concetti. Ciò è evidente per esempio in arredi come la Lampada Passiflora (69) e la Seduta Pratone (70). Nel primo caso, un materiale plastico traslucido è impiegato per realizzare una nuvoletta fumettistica che potrebbe aver preso corpo da un dettaglio di un quadro di Lichtenstein. Nel caso del Pratone la schiuma di poliuretano materializza un frammento di tappeto erboso soffice e gigante, assimilabile a una scultura di Claes Oldenburg. La Poltrona Up 5 (71) di Gaetano Pesce chiede invece a ogni acquirente di partecipare al momento creativo attraverso una sorta di breve e facile performance: la seduta viene infatti venduta appiattita in una grande busta; dopo aver compiuto le poche azioni di apertura della confezione il materiale con cui è realizzata si gonfia fino ad assumere la caratteristica forma turgida e invitante. La libertà espressiva di questo design non deve far pensare che il problema dell utilità sia del tutto trascurato; anzi, la carica eversiva dei progettisti di questi anni si esplica anche attraverso l ideazione di oggetti piccoli e servizievoli, pratici come le prime calcolatrici portatili o frivoli come le radio e i mangiadischi.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri