Dossier Arte - volume 3 

8 L arte tra le due guerre 106. Alvar Aalto, Poltrona Paimio, 1931-1932, laminato e compensato di betulla curvato, 66x61x87 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). 107. Alvar Aalto, Disegno per il concorso Karhula-Iittala, 1936, matita, gesso, gouaches e carta su cartoncino, 69x49 cm. Iittala, Museo del Vetro. 108. Alvar Aalto, Vaso per Karhula-Iittala, 1936, vetro soffiato, 28,9x30,5x27,9 cm. New York, The Metropolitan Museum of Art. „ Poltrona Paimio Spesso Aalto concepisce anche gli arredi dei suoi edifici, dando seguito a un idea organica e integrata del progetto, che affronta contestualmente le varie scale e i diversi temi di intervento. Così i suoi mobili non sono pensati in astratto, ma nascono in rapporto a una visione complessiva dell ambiente costruito che include spazi, materiali, qualità luminose e acustiche. Tutto ciò per dar corpo a un design semplice, delicato e accogliente. il caso del Sanatorio di Paimio dove, oltre a progettare la struttura ospedaliera, Alvar Aalto disegna un piccolo gruppo di arredi sperimentali. La Poltrona Paimio (106) nasce in questa circostanza ed è realizzata in legno di betulla laminato e curvato. Dopo alcune insoddisfacenti prove iniziali col tubo metallico, il designer sceglie i materiali e i metodi di lavorazione peculiari del suo Paese; in particolare la betulla, tagliata in certi periodi dell anno, consente di avere legnami molto umidi che possono essere piegati a freddo, senza l ausilio del vapore, ottenendo pezzi chiusi e continui addirittura con angoli retti. Così la poltrona può essere costruita molto facilmente, utilizzando soltanto tre componenti: due elementi gemelli e paralleli che fungono da gambe e da braccioli e un foglio di compensato più sottile che fa da seduta e schienale. Il risultato è di estrema eleganza e comodità. 392 „ Vasi per Karhula-Iittala Nel 1936 Aalto vince il concorso bandito dall azienda vetraria Karhula-Iittala per la progettazione (107) di nuovi prodotti da presentare all Esposizione Universale di Parigi. Anche in questo caso si ispira alla spontaneità della natura proponendo vasi contrassegnati da inusuali forme libere (108), nient affatto tradizionali e decorative eppure lontanissime dalla razionale linearità del design del Bauhaus. Quello che appare come un andamento ondulato del tutto casuale è in realtà ispirato ai cretti che si formano nei ciocchi degli alberi tagliati dopo una prima essiccazione; anche la scelta di soffiare i vasi all interno di stampi irregolari in legno e non in metallo è sintomatica di un insistita ricerca di naturalità.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri