Dossier Arte - volume 3 

8 L arte tra le due guerre „ Guillaume Apollinaire Con il poeta francese Guillaume Apollinaire, figura di riferimento dell avanguardia letteraria parigina, De Chirico stringe una particolare amicizia. Attraverso di lui conosce quello che diventerà il suo mercante di riferimento, Paul Guillaume, e inizia a esporre nelle mostre che animano la vita artistica della città e che ospitano le ricerche più radicali e d avanguardia, come il Salon des Indépendants e il Salon d Automne. Nel ritratto di Guillaume Apollinaire (2) De Chirico costruisce lo spazio come una scatola prospettica: in primo piano colloca il calco di una statua greca, con un paio di occhiali da sole: si tratta probabilmente di Orfeo, a cui Apollinaire aveva dedicato parte della sua opera poetica. Accanto posiziona una stele, su cui sono scolpiti un pesce, simbolo cristologico, e una conchiglia-lira, che ancora una volta rimanda a Orfeo. L artista potrebbe infatti voler mettere qui in scena la metafora del poeta come veggente. Il ritratto di Apollinaire colto di profilo si staglia come una sagoma nera su uno sfondo verde intenso. Sulla tempia è disegnato un cerchio bianco, come un bersaglio del tiro a segno. Per i surrealisti questo motivo diventa una sorta di testimonianza delle facoltà di preveggenza di De Chirico, in quanto Apollinaire, in guerra, sarà colpito proprio alla testa da una scheggia di granata. „ Le chant d amour In questo dipinto del 1914 (3) De Chirico dispone, sul piano verticale, un calco in gesso della testa dell A- 2. Giorgio de Chirico, Guillaume Apollinaire, 1914, olio e carboncino su tela, 81,5x65 cm. Parigi, Musée National d Art Moderne, Centre Georges Pompidou. 328 3. Giorgio de Chirico, Le chant d amour (Il canto d amore), 1914, olio su tela, 73x59,1 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). pollo del Belvedere e un guanto di caucciù rosa-arancione inchiodato alla parete; di fronte, sul piano di posa, colloca una palla da tennis verde, di forma sferica perfetta. Un porticato delimita lo spazio sulla destra, e all orizzonte, a chiudere la scena, oltre un muro di mattoncini si vede una locomotiva, motivo caro all artista, che allude al viaggio. Tutto è immobile, avvolto in un silenzio eterno. Gli oggetti proiettano ombre lunghe e definite; sfugge la catena logica che li relaziona, e per tale ragione essi dischiudono una dimensione della visione che va oltre il visibile, per sconfinare verso una sfera mentale, enigmatica, misteriosa e sfuggente. Il guanto è un elemento che ricorre più volte nelle opere di De Chirico. Apollinaire ricorda in un suo scritto: «Il signor De Chirico ha appena acquistato un guanto di caucciù rosa, uno degli oggetti più impressionanti che si possano trovare in vendita. Esso è destinato [ ] a rendere le sue opere future più impressionanti e terribili di quanto non siano i suoi quadri passati . Questo guanto potrebbe ricordare quelli usati dai chirurghi e dalle levatrici e, dunque, il dipinto potrebbe alludere al momento della nascita. Nel 1923 la riproduzione di Le chant d amour, pubblicata sulla rivista Les feuilles libres , venne vista dal pittore René Magritte ( p. 353) che ne rimase talmente colpito da scrivere: «Fu uno dei momenti più emozionanti della mia vita: i miei occhi avevano visto il pensiero per la prima volta .

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri