Dossier Arte - volume 3 

Il Futurismo Il primo Futurismo Nel 1910 Balla sottoscrive il Manifesto dei pittori futuristi. In realtà è soltanto a partire dal 1912 che darà il proprio apporto a questa poetica, lavorando sempre sul duplice binario dell esplorazione della luce e del movimento. „ La mano del violinista Per quanto attiene il movimento, possiamo analizzare La mano del violinista (61), opera del 1912. Balla conduce qui un esame analitico del movimento, proponendosi di rappresentare lo spostamento spaziale dell oggetto nel tempo con una tecnica che risente delle coeve sperimentazioni fotografiche e cinematografiche. Egli è influenzato dalle prove fotodinamiche dell amico Anton Giulio Bragaglia (62), il quale, a sua volta, guarda alle ricerche cronofotografiche del francese tienne-Jules Marey e dell inglese Eadweard J. Muybridge ( p. 294), che tanto incideranno sulla stagione cubista di Duchamp ( p. 318). Fra il 1912 e il 1913 Balla realizza alcune composizioni sul tema dell automobile soggetto caro ai futuristi in cui il moto dell og- getto è indagato prescindendo dall aspetto figurativo, e risolto come costruzione di linee dinamiche e di luce. L artista non rappresenta più l oggetto, ma la sensazione dinamica trasmessa allo spettatore dall oggetto stesso. „ Compenetrazioni iridescenti L interesse per la rappresentazione della luce giunge a un esito molto originale nelle Compenetrazioni iridescenti (63), tele realizzate fra il 1912 e il 1914, in origine intitolate Iridi, per le quali Balla prende spunto dall analisi della rifrazione della luce per mezzo di vetri e cristalli. Ne derivano opere totalmente astratte, concettualmente prossime alle ricerche che proprio allora stava portando avanti Delaunay a Parigi. Il colore, sempre più diafano e immateriale, si dispone sulla tela organizzandosi in diverse forme geometriche: diagonali, romboidali e circolari. importante evidenziare che le Compenetrazioni iridescenti forniscono uno dei primi esempi di arte astratta italiana. 63. Giacomo Balla, Compenetrazione iridescente n. 7, 1912, olio su tela, 77x77 cm. Torino, Galleria Civica d Arte Moderna. 293

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri