Dossier Arte - volume 3 

Il Futurismo Il primo Futurismo „ I funerali dell anarchico Galli Nel 1904, durante uno sciopero generale, assiste all uccisione dell anarchico Angelo Galli, il cui funerale, contraddistinto da una folla tumultuosa, dal tripudio di bandiere e dal vociare assordante, lo impressiona notevolmente. Nel momento in cui avviene l incontro folgorante con Marinetti e la sua conseguente adesione al Futurismo, Carrà ritorna a meditare proprio su questo drammatico episodio. Decide così di rappresentare tale evento in una tela che costituisce l opera della sua svolta futurista. I funerali dell anarchico Galli (58) è un dipinto che ha avuto una gestazione complessa. Dopo il viaggio a Parigi, compiuto nell autunno 1911 per la già citata mostra futurista alla Galleria Bernheim-Jeune, l artista probabilmente interviene sulla prima stesura del dipinto, alla luce dell impatto provocato dalla ricerca cubista di Picasso, di Braque e di Delaunay. Rispetto alle contemporanee tele di Boccioni, questo dipinto conserva una maggiore trama figurativa e una più evidente definizione costruttiva. La scena si snoda attorno alla bara, dove si assembrano uomini, cavalli e bandiere motivi che Carrà restituisce in tutto il loro drammatico dinamismo, attraverso un colore violento, per mezzo della sovrapposizione dei piani e l utilizzo di contrasti di luce . „ La galleria di Milano Una più evidente meditazione su modi e acquisizioni formali riferibili alla prima fase del Cubismo analitico di Picasso e di Braque, si riscontra invece nella Galleria di Milano (59). In quest opera la trama figurativa ancora presente nei Funerali dell anarchico Galli è franta, come pure sono stemperate le tinte violente e infuocate a favore di un investigazione sulla pulsante energia del colore in quanto materia. La composizione si articola a partire da un asse verticale intorno a cui si sviluppa un insieme denso di segni, linee spezzate e curve dai contorni neri che si contrappone alle sfaccettature più luminose che restituiscono il clima notturno dei caffè. Nella parte inferiore del quadro Carrà colloca gli avventori seduti ai tavoli e sulla destra un cameriere con un vassoio in mano. Su un piano distinto, si legge la scritta BIFFI , rinomato caffè. La volta vetrata della Galleria è chiaramente visibile nella parte alta della tela. La frammentazione luminosa della volta è moltiplicata dall illuminazione notturna che imprime la scansione chiaroscurale a tutta l opera. La maggior tangenza con la sintassi cubista si avverte nella parte superiore del dipinto, dove la superficie è scompartita in tasselli di colore luminosi che portano alla mente la ricerca orfica di Delaunay. 58. Carlo Carrà, I funerali dell anarchico Galli, 1910-1911, olio su tela, 198,7x259,1 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). 59. Carlo Carrà, La galleria di Milano, 1912, olio su tela, 91x51,5 cm. Venezia, Collezione Peggy Guggenheim. 291

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Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri