Dossier Arte - volume 3 

Il Cubismo Georges Braque posizione degli oggetti più facilmente leggibili, come la tavolozza sullo sfondo, lo spartito e parte del violino, che assicurano alla pittura un ancoraggio con il dato reale di partenza. Ciò appare perfettamente in linea con quanto afferma Braque: «Amo la regola che corregge l emozione, amo l emozione che corregge la regola . Si attiva pertanto nella composizione una relazione dialettica continua e un particolare equilibrio fra le parti del dipinto più leggibili e quelle frantumate dallo sguardo dell artista. „ Fruttiera e bicchiere Secondo il critico e gallerista DanielHenry Kahnweiler sarebbe stato proprio Braque il primo a ricorrere all utilizzo di scritte, oggetti quotidiani e riconoscibili nella tela come bottiglie, giornali, carte da gioco accorciando così la distanza tra finzione della pittura e reale. Nel 1912 realizza Fruttiera e bicchiere (34), il suo primo papier collé, composizione nella quale parti dipinte si alternano ad applicazioni di carte da parati finto-legno. Braque, figlio di decoratore e anch egli con una formazione da decoratore e artigiano, sperimenta questa tecnica che raggiungerà importanti esiti nei collage di Picasso ( p. 276). Nell opera sono utilizzati tre fogli diversi di carta incollata sopra i quali si sovrappone il disegno a carboncino, dove incastri astratti di forme ed elementi più 33. Georges Braque, Violino e tavolozza, 1910, olio su tela, 92x42,5 cm. New York, The Solomon R. Guggenheim Museum. facilmente riconoscibili, come l uva in alto, si uniscono a caratteri grafici che assumono una stessa valenza visiva all interno della composizione e ne orientano la lettura. La scritta bar insiste sulla definizione di un luogo della nuova geografia della contemporaneità, il bar-café, appunto, spazio cruciale di incontro, riflessione e nuove elaborazioni artistico-letterarie. Con queste sperimentazioni la ricerca artistica si avvia verso l esplorazione di nuovi orizzonti extrapittorici. „ Canefora Con lo scoppio della guerra si interrompe la collaborazione tra Picasso e Braque. Chiamato al fronte, quest ultimo tornerà a dipingere nel 1917 proseguendo la ricerca cubista in una dimensione molto libera e personale, come si può vedere in uno dei due dipinti a olio, delle stesse dimensioni, intitolati Canefora (35), in cui l artista riprende, variandolo leggermente, lo stesso soggetto. Braque mutua il titolo del dipinto dal nome utilizzato nell antica Grecia per designare le fanciulle che portavano i panieri colmi di offerte votive durante le processioni. La figura della donna appare a colpo d occhio austera a causa del trattamento cromatico dominato dai marroni e dai grigi; le forme piene e i contorni liquidi ricordano invece la morbidezza delle Bagnanti di Renoir, segnando così un distacco deciso dal Cubismo sintetico degli anni precedenti. 35. Georges Braque, Canefora, 1922, olio su tela, 180,5x73,5 cm. Parigi, Musée National d Art Moderne, Centre Georges Pompidou. 34. Georges Braque, Fruttiera e bicchiere, 1912, carte incollate e carboncino su carta, 62,8x45,7 cm. Collezione privata. 275

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri