Dossier Arte - volume 3 

Il Neoclassicismo Antonio Canova scultore stesso in una lettera, in riferimento al monumento viennese, scriveva: «Se questo mio intendimento è chiaro e si legge da tutti, sono contento . A dispetto di tutti i significati allegorici dunque, il fine ultimo di Canova è una riflessione universale sul concetto di monumento, il cui primo scopo è il mantenimento di una memoria consolatrice, come scriverà anche Ugo Foscolo nel carme Dei Sepolcri (1807). Il successo al Salon di Parigi Già dalla fine del XVII secolo a Parigi si organizzava periodicamente presso il Museo del Louvre un esposizione di pittura e scultura (il famoso Salon), dove le opere erano accettate in base alle scelte insindacabili di una giuria. „ Maddalena penitente Anche Canova riuscì a esporre in questo luogo prestigioso nel 1808, portando la sua Maddalena penitente (22). La scultura fu accolta con entusiasmo ma anche con qualche critica. Fu comunque acquistata da Raffaele de Ferrari, politico e filantropo, per la sua casa parigina, e in seguito donata al museo genovese. Il soggetto, più patetico e sofferto dei precedenti d ispirazione mitologica, mette alla prova il senso dell equilibrio della scultura canoviana. La Maddalena è seduta, abbandona le braccia stese lungo le cosce, tenendo in mano un crocefisso sul quale si posa lo sguardo in una consapevole riflessione. Il volto reclinato, le spalle lievemente curvate in avanti e le natiche appena scostate dai talloni lasciano emergere con chiarezza la sofferenza per il percorso di sincera e dolorosa penitenza che la Maddalena ha compiuto sui propri gesti. Nella resa dei capelli sciolti della figura Canova tocca un virtuosismo altissimo: scendono sulle spalle e sulla schiena, sottili, seguendo un andamento nervoso a ribadire il patimento della donna. All accenno sensuale del marmo Canova risponde ponendo un teschio, anch esso meravigliosamente modellato, all angolo del gruppo; un memento mori che ribadisce il contrasto tra la sensualità di un corpo ancora attraente e il suo annientamento nella consapevolezza del peccato e nell evocazione del perdono divino. 22. Antonio Canova, Maddalena penitente, 1793-1796 ca., marmo, h 90 cm. Genova, Palazzo Tursi. 27

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri