Dossier Arte - volume 3 

5 Dal Postimpressionismo al Simbolismo 33. Giovanni Segantini, Le due madri, 1889, olio su tela, 157x280 cm. Milano, Galleria d Arte Moderna. „ Le due madri Segantini conclama la sua adesione al Divisionismo con il dipinto Le due madri (33) alla Triennale di Milano del 1891. Ancora debitore di un certo spirito verista nella scelta del soggetto, egli mostra la struggente scena dell interno di una stalla, dove una donna dorme col suo piccolo sulle ginocchia; per analogia, un vitello si è assopito ai piedi della mucca. Il parallelismo tra la maternità umana e quella animale eleva il sentimento a simbolo di amore universale; un messaggio che passa per via emotiva grazie agli intensi effetti luministici consentiti dalla tecnica divisionista. Segantini indaga il soggetto dal vero, come dimostra il breve testo in cui egli stesso racconta come abbia studiato gli effetti luministici: «Ritrattomi indietro sporsi la mano in direzione della lanterna per coprirvi la fiamma, la quale allora era affatto scoperta, e rividi come per incanto il primo effetto luminoso, caldo e dorato che dà il vecchio legno di larice . La resa vivida dell atmosfera all interno della stalla, è ciò che Segantini mira a riprodurre nel dipinto, e lo fa ricorrendo all uso degli ocra e dei rossi, che vanno ad aggiungersi all accostamento dei colori puri, accorgimento caratteristico della tecnica divisionista. La pennellata tattile è descrittiva ma si rende al contempo filamento che tesse le forme, ovattandone i contorni nella penombra. Il trattamento calibrato della luce immerge la scena in un profondo silenzio che ammanta il dipinto di un velo di misticismo. Tre anni più tardi, nel 1894, Segantini si trasferirà in Engadina e le Alpi svizzere diverranno il soggetto principale della sua ricerca pittorica. Il Divisionismo applicato ai soggetti sociali: Angelo Morbelli Come Segantini, anche Angelo Morbelli (Alessandria 1853-Milano 1919) apprende la pittura all Accademia di Brera, che frequenta dal 196 34. Angelo Morbelli, In risaia, 1898-1901, olio su tela, 183x130 cm. Boston, Museum of Fine Arts. 1867. Nel 1883 vince il prestigioso Premio Fumagalli, conferito dalla stessa Accademia, seguito da una medaglia d oro all Esposizione Universale di Parigi nel 1889. „ In risaia A partire dagli anni Novanta Morbelli s interessa a soggetti di ambito verista, come dimostra la serie dedicata al lavoro delle donne nelle risaie, situazione a lui ben nota essendo originario del Monferrato. In risaia (34), esposto a Milano nel 1900, è un dipinto iniziato nel 1898, nel quale il rigore di un impostazione accademica, basata sul disegno e sul controllo delle proporzioni, risulta però abbinato a una tecnica pittorica divisionista, per la quale il colore è steso sulla tela per brevi tratti regolari. In un formato insolitamente verticale, Morbelli inserisce in primo piano le figure delle tre mondine che, avendo dimensioni di poco inferiori al vero, accentuano il senso di coinvolgimento dello spettatore. Anche il gioco dei movimenti delle tre figure è assai studiato: le due donne chinate mettono in risalto la terza, che si è rimessa in piedi per sgranchire la schiena, sottolineando dunque la fatica del lavoro. File ben ordinate di piantine di riso sbucano dall acqua e scandiscono i piani della visione fino al secondo gruppo di donne al lavoro. La scena si chiude con un orizzonte lontano, disegnato da un bosco spontaneo. Il campo inondato d acqua diviene lo specchio d innumerevoli riflessi che Morbelli restituisce nelle tonalità dei verdi e dei blu. La sapiente alternanza di chiaroscuri accende i bianchi delle camicie e dei fazzoletti delle operaie e rende sature le tinte delle gonne, abilmente arrotolate in vita. La tecnica pittorica così controllata, l elusione di gesti scomposti, a rimarcare la fatica, e l uso sapiente di una luce pressoché mistica elevano la fatica di queste braccianti a un messaggio di universale dignità del lavoro, anche del più umile.

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri