Dossier Arte - volume 3 

L Impressionismo Edgar Degas ne le mani incrociate sul bastone con cui dà il ritmo. La prospettiva, estremamente scorciata, fugge in diagonale seguendo le linee tracciate dalle assi del parquet fino al fondo della stanza, dove altre ballerine sono intente nelle prove o chiacchierano tra di loro. Il colorismo di Degas tocca in quest opera vertici altissimi: egli ricostruisce l ambiente attraverso i soli toni del verde e del grigio, appena riscaldati dall ocra. La luce, che s immagina penetrare da grandi finestre sulla destra, accende il candore dei tutù, con una pennellata spumeggiante che ne rende palpabile la voluminosità. Il virtuosismo tecnico di Degas gli consente di restituire le differenti materie dei tessuti senza perdere d immediatezza: è il caso dei fiocchi neri in velluto portati al collo o dei rasi colorati stretti in vita. Terminato nel 1876, il dipinto viene subito acquistato da un collezionista inglese e consegnato dall artista stesso a Londra. Le opere a pastello All ultima Mostra degli impressionisti, nel 1886, Degas presenta dieci pastelli che egli stesso definisce «una sequenza di nudi femminili mentre fanno il bagno, si lavano, si asciugano, si pettinano e si lavano i capelli . „ La tinozza Il dipinto (19) è una delle opere più audaci della serie del 1886 sia per la scelta del soggetto una fanciulla nuda di spalle in una tinozza, intenta a passarsi una spugna sul collo sia per la prospettiva vertiginosa, con un punto di vista estremamente rialzato che rende visibili gli oggetti della toeletta appoggiati sulla mensola in primo piano. Degas tratta nello stesso dipinto due generi differenti, risolti con una tecnica piuttosto distante. Da un lato ritrae il corpo nudo della donna con un disegno ben definito e ombreggiato attraverso l incrocio dei tratti del pastello sottilmente sovrapposti; dall altro rappresenta un brano di natura morta in cui la profondità degli oggetti è pressoché assente. Le brocche, la spazzola e tutti gli utensili per la toilette, infatti, sono piatti, con un evidente rimando alla giustapposizione delle figure ammirata nelle stampe giapponesi, di cui Degas è peraltro appassionato collezionista. La tinozza è l ennesima prova di come l artista riesca a tradurre anche il tema più colloquiale attraverso il filtro della classicità: la plasticità del nudo lascia intuire il riferimento alla celebre Afrodite accovacciata (20) che aveva certamente potuto ammirare al Louvre. La sfida di Degas, spesso insoddisfatto della sua opera, sta proprio nella volontà di coniugare soggetti moderni e popolari con la lezione dei grandi maestri del passato. 20. Afrodite accovacciata, marmo, copia dell originale greco di Doidalsa del III secolo a.C. Parigi, Museo del Louvre. 145

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Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri