Dossier Arte - volume 3 

L Impressionismo Edgar Degas Il periodo italiano Gli anni italiani rappresentarono una tappa fondamentale per Degas che, viaggiando per la Penisola da Venezia a Firenze, da Roma a Napoli a Palermo, trovò negli artisti rinascimentali del calibro di Giotto, Signorelli e Botticelli un inesauribile fonte di ispirazione. „ La famiglia Bellelli Proprio nel rispetto del rigore compositivo di Giotto e del primo Rinascimento, ne La famiglia Bellelli (15) ritrae la zia paterna, Laura, con le due figlie Giulia e Giovanna avute dal marito, il barone Bellelli. Lo zio, patriota italiano, fu espulso da Napoli a causa delle sue idee politiche e si trasferì con la famiglia a Firenze, dove Degas ebbe modo di realizzare il dipinto. La zia, che porta ancora il lutto per la morte del padre, è una figura di composta tristezza: lo sguardo duro rivolto al marito rivela la delusione per l abbandono della città partenopea ed esprime tutta la fermezza di un temperamento severo. Sono infinitamente più dolci i volti tondeggianti evidente eredità di Ingres delle due figlie, una delle quali tiene una gamba ripiegata, gesto che apporta una certa colloquialità alla scena. La gestione compositiva di un dipinto di così grandi dimensioni mette a dura prova il giovane Degas che compie lunghi disegni pre- paratori per giungere a un impianto rigoroso, tenendo a mente la lezione compositiva seicentesca, prima fra tutte quella di Antoon Van Dyck (1599-1641). Il dipinto ha le dimensioni del quadro di storia, proprio perché Degas vuole elevare il dolore della zia a una tragedia greca. Vi è un clima di sospensione che ammanta la scena, i personaggi sono immobili, in posizioni che rivelano con chiarezza i rapporti emotivi che intercorrono nella famiglia: la distanza fisica è metafora di un allontanamento della coppia. Il senso di sottile inquietudine è ribadito dal ripetersi della carta da parati che si riflette anche nello specchio, che a sua volta dilata la prospettiva della stanza all infinito. L artista intrattiene un costante carteggio con la zia nei mesi in cui, rientrato a Parigi, sta ultimando il dipinto con l intenzione poi disattesa di esporlo al Salon del 1859. In realtà il grande ritratto potrà dirsi concluso solo nel 1867. L analisi della società parigina Il rientro a Parigi coincide anche con una fase di cambiamento nella scelta dei soggetti: influenzato dalla diffusione dei romanzi naturalisti, Degas dimostra un certo interesse verso soggetti tratti dalla vita reale e dà inizio alla celebre serie delle lavandaie e stiratrici che, all inizio del Novecento, saranno evocate anche da Picasso. „ Una stiratrice Realizzato nel 1873, il dipinto (16) è uno splendido esempio del cambiamento che corrisponde anche a un mutamento di stile pittorico: Degas, dopo l incontro con Manet, sta volgendo a soluzioni impressioniste. La piccola tela mostra un laboratorio di stireria dove una giovane donna, di profilo e in controluce, passa energicamente il ferro sui panni. La figura della ragazza prende forma dal solo contrasto cromatico col chiarore del fondo ed è trattata come una silhouette, senza una vera profondità plastica. Gli effetti luministici sono sorprendenti e garantiscono alla scena la vivacità dell attimo: nel tentativo di immortalare il movimento, Degas impiega una pennellata rapida, densa di colore ma non definita all interno di contorni definiti. Soprattutto i bianchi sono stesi per strati spessi e sovrapposti, che imitano la rapidità del movimento stesso nel quale i contorni delle mani si scompongono. La piccola tela, esposta alla Seconda Mostra degli impressionisti (1876) accanto ad altri quattro dipinti di soggetto analogo, è accolta da parole di elogio da Zola e correttamente il critico di La Presse , Alexandre Pottery, ne individua «una vena forte, alla Daumier . Come questo artista, infatti, Degas mantiene in ombra il soggetto e non ne definisce il volto, così da rendere possibile identificarvi la maggior parte delle anonime stiratrici attive nella Parigi del tempo. Il braccio sinistro della donna è fortemente ridipinto, probabilmente su richiesta di Paul Durand-Ruel, mercante del gruppo, che non era soddisfatto della prima stesura del dipinto. 15. Edgar Degas, La famiglia Bellelli (Ritratto di famiglia), 1858-1867, olio su tela, 200x250 cm. Parigi, Musée d Orsay. 16. Edgar Degas, Una stiratrice (silhouette), 1873, olio su tela, 54,3x39,4 cm. New York, The Metropolitan Museum of Art. 143

Dossier Arte - volume 3 
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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri