Dossier Arte - volume 3 

Pittura e scultura del Risorgimento 23. Alessandro Puttinati, Masaniello che chiama il popolo alla rivolta, 1846, marmo, 212x50x105 cm. Milano, Galleria d Arte Moderna. 21. Gerolamo Induno, L imbarco a Genova del generale Giuseppe Garibaldi, 1860, olio su tela, 106x146 cm. Milano, Museo del Risorgimento. 22. Michele Cammarano, I bersaglieri alla presa di Porta Pia, 1871, olio su tela, 290x467 cm. Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. „ L imbarco a Genova del generale Giuseppe Garibaldi Induno, che partì al seguito di Garibaldi come pittore ufficiale, ricevette da Pietro Gonz les ricco imprenditore lombardo e sostenitore della causa garibaldina l incarico di realizzare un dipinto che celebrasse l impresa. L artista sceglie una retorica piuttosto blanda, nella quale il tono eroico cede il passo ad alcuni brani di verismo, come le imbarcazioni cariche di merci in lontananza o la struggente scena di addio ai familiari in primo piano sulla destra del dipinto. Garibaldi è ritratto in piedi, accanto ai compagni Giuseppe Sirtori e Istv n T rr, ma grazie a un acceso colorismo l attenzione cade prima sul garibaldino in camicia rossa che sta spingendo l imbarcazione verso il mare. Induno si sofferma su una ricostruzione accurata dei dettagli di valore storico-documentario e su una resa atmosferica estremamente suggestiva. to concorre a ricreare l effetto di un movimento inarrestabile, al punto da far inciampare il bersagliere in primo piano. L enfasi del dipinto è forse persino eccessiva per i tempi; quando infatti Cammarano lo presenta alla Seconda Esposizione Nazionale di Milano nel 1872 la critica lo ritiene troppo poco funzionale , cioè didascalico ed educativo. Michele Cammarano Mentre nella retorica di Induno, abbastanza controllata, prevale l elemento narrativo di chi in fondo ha assistito agli eventi dal vivo, negli anni successivi si richiede agli artisti impegnati su soggetti risorgimentali una maggiore enfasi delle immagini, che divengono più spettacolari. „ I bersaglieri alla presa di Porta Pia il caso di Michele Cammarano (Napoli 1835-1920) a cui, a pochi anni dalla presa di Roma, venne commissionato un dipinto che rappresentasse I bersaglieri alla presa di Porta Pia (22). Cammarano vi lavora a ridosso del suo soggiorno parigino (1870), nel quale ha avuto modo di ammirare la pittura dei romantici francesi e la loro capacità di enfatizzare i gesti. La scena mostra un gruppo di bersaglieri che, al suono della tromba, si lancia compatto contro un invisibile nemico: i soldati sembrano correre verso lo spettatore in una sorta di ripresa cinematografica. La connotazione paesistica è ridotta al minimo per stringere l attenzione sulla corsa dei bersaglieri: un manipolo di uomini descritti nei dettagli in primo piano e confusi invece in un volteggiare di piume dei copricapi sullo sfondo. Tutto nel dipin- Alessandro Puttinati La causa patriottica tocca anche alcuni scultori, appassionati sostenitori dell Unità, che fin dalla metà dell Ottocento espongono opere dal tema, più o meno esplicitamente, nazionalista. „ Masaniello Alessandro Puttinati (Verona 1801-Milano 1872), scultore di formazione tardo-neoclassica, prende indirettamente posizione contro la dominazione austriaca a Milano con il ritratto scultoreo di Masaniello (23), pescatore analfabeta che nel 1647 guida la rivolta del popolo napoletano contro le assurde richieste del Regno spagnolo instauratosi in città. La vicenda di Masaniello infatti, nota anche all estero, era il simbolo stesso dell indipendenza popolare e della lotta al potere; per questo, quando la scultura viene presentata a Brera suscita un inevitabile scalpore. Pur realizzando un opera fortemente teatrale, con un insistenza sulla gestualità (dall urlo di rivolta, al braccio sollevato in segno d incitamento, alla figura in movimento, al randello nella mano destra), Puttinati abbandona le costanti riprese di modelli antichi per un vibrante naturalismo che apre una strada alternativa alle convenzioni della scultura accademica. 115

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri