Dossier Arte - volume 3 

   2.  L’ETÀ ROMANTICA >> Il Romanticismo

I puristi

Con una gestazione di oltre un ventennio, le proposte formali e contenutistiche della pittura nazarena ebbero una diretta ripercussione su un gruppo di artisti italiani noti come puristi, di cui fanno parte Tommaso Minardi e Luigi Mussini, oltre allo scultore Pietro Tenerani (Carrara 1789-Roma 1869).

Autoritratto nella soffitta

Il caposcuola del Purismo fu Tommaso Minardi (Faenza 1787-Roma 1871) che, in anticipo rispetto alla stampa del manifesto Purismo nelle arti di Bianchini (1842), dipinse quello che è riconosciuto come il suo capolavoro: l’Autoritratto nella soffitta (28). La piccola tela descrive con puntiglio il disordine della stanza-atelier; un luogo gelido che costringe l’artista a rimanere vestito, scomodamente seduto su un materasso gettato a terra tra un bucranio (rappresentazione decorativa e simbolica del cranio di bue) e un teschio, due elementi che accentuano il senso di malinconia del dipinto, strutturato su una spazialità pulita, tipica dei dipinti quattrocenteschi.

Musica sacra

Anche Luigi Mussini (Berlino 1813-Siena 1888) conobbe una fase d’ispirazione purista, evidente nell’opera giovanile Musica sacra (29), in cui l’angelo cantore, estatico in una prospettiva perfettamente calibrata, ha evidenti richiami al Quattrocento umbro. Mussini controlla il disegno, evita le sfumature tra i colori, rende la scena con fissità, sia formale sia temporale. La composizione del dipinto è ispirata in particolar modo al Perugino: lo si evince dalla posa e dall’espressione rapita dell’angelo, dalla resa del panneggio e dalla tonalità dell’azzurro scelta per l’orizzonte.
Forte dell’esempio dei nazareni, Mussini aprirà a Firenze una scuola privata di pittura assieme all’amico Franz Adolf Stürler (Parigi 1802-Versailles 1881), contribuendo alla diffusione del linguaggio purista in Toscana.

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Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri