Dossier Arte - volume 3 

   2.  L’ETÀ ROMANTICA >> Il Romanticismo

I ritratti

L’opera di Hayez annovera un repertorio di capolavori a sfondo storico così ampio che Giuseppe Mazzini, nel 1840, definì l’artista «[…] il capo della scuola di Pittura Storica che il pensiero Nazionale reclamava». Il pittore veneziano va ricordato anche per un’importante produzione di ritratti, allegorici e non, che ne evidenziano l’abilità introspettiva e la capacità – tutta romantica – della resa vivace di elementi naturali, abiti e atmosfere apparentemente catturate dal vivo.

Ritratto di Alessandro Manzoni

In un celeberrimo ritratto dell’autore dei Promessi sposi (20) Hayez dimostra di aver ben assimilato la lezione di Jacques-Louis David e di Jean-Auguste-Dominique Ingres: Manzoni è immortalato seduto, su uno sfondo pressoché monocromo, come era d’abitudine per David, mentre un raggio di luce illumina appena il bracciolo della poltrona come accadeva per il Ritratto di Monsieur Bertin (► p. 38). La posa colloquiale dello scrittore, con le gambe accavallate, la mano appoggiata sulla scatola del tabacco da fiuto, gli occhi segnati e i capelli appena spettinati, rivela una consuetudine tra i due che effettivamente esisteva, dal momento che condividevano gli stessi ambienti della Milano liberale. È un ritratto posato, misurato ma che, al contempo, lascia emergere la forza interiore e la rettitudine morale dello scrittore. Rispetto all’ampia gamma cromatica dei dipinti di storia, i ritratti si giocano su pochi toni – gli ocra, i grigi, il nero – ravvivati in questo caso dal forte contrasto tra il bianco abbacinante della camicia e il nero dei velluti. Una scelta che accentua il senso d’intimità del dipinto.

Pensiero malinconico

Nei ritratti allegorici Hayez dà letteralmente forma a un concetto di natura astratta: un soggetto come Pensiero malinconico (21), abitualmente associato alle pene d’amore, diviene emblema della crisi esistenziale e della coscienza contemporanea. La malinconia, tema caro alla cultura romantica, è incarnata da una dolce figura femminile, giovane, dagli occhi immensi quanto assorti in pensieri che la rattristano. I dipinti allegorici, per i quali Hayez ricorre pressoché sempre alla stessa modella, ricostruiscono un’ambientazione “all’antica”, senza orpelli decorativi, non distante dalle quinte della pittura di storia. Il Pensiero malinconico evidenzia inoltre due doti pittoriche di Hayez: la profonda capacità d’interpretare la bellezza femminile e la straordinaria resa dei fiori che in questo caso, essendo appena sciupati, aumentano il senso d’avvilimento.

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Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri