Dossier Arte - volume 3 

   2.  L’ETÀ ROMANTICA >> Il Romanticismo

La sensibilità orientalista di Delacroix

Dopo aver raccolto informazioni e studiato oggetti di provenienza nordafricana, nel 1832 Delacroix visita di persona il Marocco, da cui rientra con una tavolozza arricchita di colori, di contrasti luminosi e di schizzi che gli saranno indispensabili, due anni più tardi, per realizzare Donne di Algeri nei loro appartamenti (12), uno dei capolavori della pittura orientalista ottocentesca.

Donne di Algeri nei loro appartamenti

Contando su un compiacimento voyeuristico dell’osservatore, Delacroix immortala l’interno di un harem, luogo segreto per eccellenza e vietato agli uomini. In un ambiente raccolto sono raggruppate quattro donne, due sedute vicine intente a chiacchierare, una serva probabilmente tenuta in disparte e una figura distesa sulla sinistra che fissa l’osservatore concedendogli di condividere l’esperienza di un luogo proibito. I toni sono volutamente scuri, la luminosità è bassa ma diffusa, proprio ad accentuare il senso di raccolta. Grazie ai numerosi dettagli, descritti con puntiglio, l’artista ricostruisce un’ambientazione verosimilmente orientaleggiante: le maioliche alle pareti, restituite con una pennellata eccezionalmente luminosa, i costumi e i gioielli indossati dalle donne, i grandi cuscini di lana ricamati, la sovrapposizione di tappeti orientali, il narghilè e le calzature dalla foggia turca abbandonate sottolineano l’intima confidenza tra le donne. La rappresentazione dell’harem è talmente puntuale che Charles Baudelaire, poeta e critico d’arte, parlerà di questo dipinto come di «un piccolo poema d’interni».

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri