DOSSIER: Improvvisazione 26 (Remi)

   dossier l'opera 

Vasilij Kandinskij

IMPROVVISAZIONE 26 (REMI)

Il tempo e il luogo

Fra il 1911 e il 1912 Kandinskij licenzia i primi quadri astratti, opere “senza soggetto” che realizza nel periodo della fondazione del Blaue Reiter a Monaco negli anni in cui aveva elaborato la propria teoria delle forme e del colore in Dello spirituale nell’arte

In molte opere realizzate a partire da quel periodo Kandinskij utilizza dei titoli che fanno chiaramente riferimento alla musica: Improvvisazioni, Impressioni, Composizioni.
«Il colore è il tasto – svela l’artista. – L’occhio è il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima».
La relazione tra musica e pittura accompagna da sempre la sua ricerca, da quando, alla fine dell’Ottocento, ascoltando un’opera del compositore Richard Wagner, il Lohengrin, aveva deciso di abbandonare la carriera universitaria per dedicarsi all’arte: un’arte che, come la musica, doveva trascendere l’empirico e il fenomenico per raggiungere l’assoluto. A questa propensione si deve aggiungere l’amicizia e l’assiduo dialogo con il musicista e compositore Arnold Schönberg, il quale aveva rivoluzionato la ricerca musicale tradizionale utilizzando la tecnica della dodecafonia e il sistema atonale.

La descrizione e lo stile

In Improvvisazione 26 si crea una relazione tra i colori atmosferici che vibrano di luce, spaziando da tinte calde, come il giallo e il rosso, alle cromie più fredde del blu e del verde, con le sonorità musicali. 

Dal centro della composizione si propagano verso il bordo della tela sei spesse linee nere che, come dei remi, si intrecciano con un arco rosso su uno sfondo colorato con macchie gialle, verdi, rosse e blu. 

Con questo semplice gioco di linee e colori Kandinskij evoca una barca senza rappresentarla, dando vita a un’alternanza di sentimenti e stati emotivi contrapposti veicolati dai colori e dalle forme di intensa carica simbolica. Il giallo, componente cromatica dominante, richiama il sole e la luce: è il colore della vitalità e dell’energia terrena, accentuata dalla curva rossa che lo attraversa, quasi a congiungere cielo e terra. A queste forme e colori si contrappongono le linee nere. Il nero è un colore tragico che, come rivela l’artista, evoca «il nulla prima dell’origine, prima della nascita […] un nulla senza possibilità, come la morte del nulla dopo che il sole si è spento, come un eterno silenzio senza futuro e senza speranza». La barca dunque può indicare lo slancio verso il futuro e la navigazione per terre sconosciute, ma anche il naufragio e la morte che rendono l’uomo completamente impotente di fronte al proprio destino.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri