Il Simbolismo, che ha i suoi antefatti nella poesia di Charles Baudelaire e di Stéphane Mallarmé, ha inizio con un Manifesto sottoscritto nel 1886 dal poeta Jean Moréas, a cui fanno seguito nel 1891 un testo critico di Albert Aurier e una mostra di pittura.
Gli artisti simbolisti si prefiggono lo scopo di superare la pura visibilità
dell’Impressionismo, avendo come mezzo una sensibilità capace di trasfigurare la realtà e leggere oltre la rappresentazione del soggetto. La pittura simbolista è estremamente sofisticata e si rivolge a un
pubblico colto, capace di decifrarne i codici.
Gustave Moreau (1826-1898) esprime la propria forza visionaria con precisione disegnativa e acceso colorismo, spesso venato di accenti erotico-orientaleggianti (L’apparizione, 1876).
Pierre Puvis de Chavannes (1824-1898) produce immagini misteriose e sofisticate, con una stesura del colore per superfici piatte.
In Odilon Redon (1840-1916) prevalgono gli aspetti onirici.
In altre aree dell’Europa il Simbolismo si presenta con forme differenti, ma con il medesimo obiettivo di rivelare l’ignoto al di là della rappresentazione epidermica.
In Germania, Franz von Stuck (1863-1928) eleva i soggetti mitologici a simboli universali e moraleggianti, mentre Arnold Böcklin (1827-1901), con la celebre Isola dei morti, crea un paesaggio profondamente evocativo, con suggestioni letterarie e filosofiche.
Il belga Fernand Khnopff (1858-1921) realizza dipinti molto sofisticati, con dichiarati riferimenti letterari (Chiudo la porta su me stessa, 1891).
Frederick Leighton (1830-1896) approda al Simbolismo dopo un’esperienza preraffaellita; in Giugno fiammeggiante raffigura il sonno
come metafora della morte.
Tra i rappresentanti del Simbolismo in Italia, Gaetano Previati (1852-1920) presenta punti di contatto con il Divisionismo e affronta soggetti misticheggianti (Maternità, 1891), mentre Giulio Aristide
Sartorio (1860-1932) ottiene successo e visibilità con accenti onirici apprezzati anche da Luigi Pirandello.
Alcuni pittori simbolisti si dedicano anche alla scultura; tuttavia lo scultore che si libera dalle norme accademiche pur studiando con attenzione la tradizione artistica e letteraria è Auguste Rodin (1840-1917).
A confronto
Gli occhi chiusi della figura di Redon sono una citazione esplicita di quelli della statua michelangiolesca, allora esposta al Louvre da pochi anni. Rodin ammira la scultura di Michelangelo, riprendendo dal maestro rinascimentale la torsione delle figure e la soluzione del “non-finito”.
I SIMBOLISTI SI ISPIRANO A MICHELANGELO
Michelangelo, Schiavo morente
(particolare), 1513
Odilon Redon, Gli occhi chiusi, 1890
Michelangelo, Prigione, 1516-1534
Auguste Rodin, Il bacio, 1886-1898
DOMANDE GUIDA
1. Quali poeti di metà Ottocento sono alla base della formazione di una sensibilità simbolista?
2. Per quali aspetti la pittura simbolista si differenzia dall’Impressionismo?
3. Quali sono i principali esponenti della pittura simbolista in Francia?
4. Quali aspetti dell’Isola dei morti di Böcklin evocano riferimenti letterari e filosofici?
5. Quale pittore inglese approda al Simbolismo dopo un’esperienza preraffaellita?
6. Quale grande scrittore italiano espresse apprezzamento per la pittura di Giulio Aristide Sartorio?
7. In che modo i simbolisti affrontano la scultura?
8. Quali sono i punti di riferimento letterari e artistici di Auguste Rodin?