Dossier Arte - volume 3 

   1.  L’ETÀ NEOCLASSICA >> Il Neoclassicismo

Il rigore neoclassico applicato ai musei

Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento vengono fondati alcuni tra i più importanti musei del mondo, ospitati in edifici neoclassici che, proprio per spazialità ampia e assenza di decorazioni, sono “contenitori” ideali per l’esposizione delle collezioni.
Nel 1816 Leo von Klenze (Buchladen 1784-Monaco di Baviera 1864) progetta la Gliptoteca per la collezione di scultura antica di Ludovico I di Baviera a Monaco; tra il 1822 e il 1828 Karl Friedrich Schinkel (Neuruppin 1781-Berlino 1841) crea l’Altes Museum di Berlino. In Inghilterra, dopo l’arrivo di importanti acquisizioni, come la Stele di Rosetta nel 1802 o alcuni resti della decorazione del Partenone nel 1816, il re Giorgio III ordina la costruzione di un edificio in grado di ospitare il meglio del patrimonio artistico nazionale. Così Montagu House – un piccolo museo, pubblico e gratuito, fondato a Londra a metà del Settecento – divenne l’imponente British Museum (8), al quale sir Robert Smirke (Londra 1780-Cheltenham 1867) darà una forma neoclassica.
L’architetto inglese disegna due strutture quadrangolari collegate da un corpo centrale rientrante e sormontato a sua volta da un frontone. All’esterno un insieme di colonne ioniche tiene uniti visivamente i tre corpi di fabbrica con un evidente richiamo all’epoca classica.

Leo von Klenze protagonista dell’architettura neoclassica tedesca

Dopo una prima formazione berlinese, Leo von Klenze si trasferisce a Parigi dove, nel 1808, diviene l’architetto di Girolamo Bonaparte, re della Westfalia.

Walhalla dei Tedeschi

Dal 1816 prende servizio presso Ludovico I di Baviera, monarca visionario con una passione spiccata per l’architettura, che nel 1830 gli commissiona la progettazione del Walhalla dei Tedeschi (9) da erigersi nei pressi di Ratisbona. L’edificio doveva commemorare gli eroi caduti in guerra: si trattava di una sorta di pantheon al merito militare. Con chiaro riferimento al Partenone di Atene, von Klenze disegna infatti un tempio octastilo – con otto colonne frontali – in stile dorico. Rispetto al modello ateniese, il tempio tedesco è sovradimensionato, e presenta un’infilata di ben diciassette colonne sui lati lunghi. I due frontoni sono decorati con bassorilievi che narrano l’uno la disfatta di Napoleone a Lipsia nel 1813 e l’altro la sconfitta della legione romana nella foresta di Teutoburgo da parte di una coalizione di tribù germaniche, un evento dell’anno 9 d.C. Il Walhalla, che nella tradizione nordica era il luogo in cui si riunivano le anime di coloro che erano caduti in guerra, incombe sulle sponde del Danubio da posizione sopraelevata, e nella sua classica monumentalità rispecchia il sentimento di orgoglioso patriottismo del popolo tedesco.

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Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri