1.  L’ETÀ NEOCLASSICA

Antonio Canova, Amore e Psiche, particolare, 1787-1793, marmo. Parigi, Museo del Louvre.

L'EPOCA E LE IDEE

L’Europa dell’Illuminismo

La storia europea della seconda metà del Settecento risente profondamente del movimento culturale che prende il nome di Illuminismo, il quale, pur affondando le radici nell’Inghilterra della prima metà del secolo, trova in Francia il terreno più fertile per il suo sviluppo.
Prerogativa comune agli intellettuali illuministi è l’importanza data al ruolo della ragione umana, ritenuta capace di “illuminare” le tenebre dell’ignoranza e della superstizione. Come scrive il filosofo Immanuel Kant, il motto dell’Illuminismo è sapere aude, ossia “abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza”, sottoponendo la realtà all’esercizio critico della ragione.

L’assolutismo illuminato

Le idee dei philosophes, come venivano chiamati in Francia gli illuministi, influenzano i sovrani di molti Stati europei nella stagione che, per questo motivo, è definita dell’“assolutismo illuminato”. Le idee del francese Voltaire, per esempio, incoraggiano le politiche di riforma amministrativa, fiscale e sociale di Maria Teresa in Austria, di Federico II in Prussia e di Caterina II in Russia. In Italia, Pietro Leopoldo promuove importanti riforme in Toscana, mentre il movimento illuminista è particolarmente vivace nella Milano dominata dagli austriaci, dove operano Pietro e Alessandro Verri e Cesare Beccaria (autore di un celebre pamphlet contro la pena di morte, Dei delitti e delle pene, 1764).

Dalle riforme alla Rivoluzione

La spinta riformatrice dell’assolutismo illuminato si esaurisce però verso la fine del secolo; contemporaneamente la relativa stabilità politica del continente viene sconvolta da un evento capitale per la storia europea, la Rivoluzione francese, anch’essa figlia della cultura illuminista e dei suoi ideali di libertà politica e di riforma economica e sociale. La Rivoluzione inizia il 14 luglio 1789 con la presa della Bastiglia, a Parigi, e con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, il documento in cui viene esplicitamente affermata, per la prima volta, l’inviolabilità dei diritti fondamentali dell’essere umano.

Dopo l’abbattimento della monarchia e l’instaurazione della Repubblica (1792), la vicenda rivoluzionaria è sempre più segnata dalla violenza e dalla guerra, fino a sfociare, nei primi anni del nuovo secolo, nell’ascesa al potere del più abile e ambizioso generale dell’esercito francese, Napoleone Bonaparte. Napoleone trasforma la Francia in un impero e, grazie alle sue conquiste militari, tenta di diffondere l’influenza francese in gran parte del continente. Le guerre napoleoniche segnano la fine della Rivoluzione, ma in un certo senso ne costituiscono anche il compimento, garantendo la diffusione di alcune sue conquiste. In molti Paesi, per esempio, vengono adottati codici civili modellati sul Code Civil francese, che rappresenta un decisivo progresso della civiltà giuridica europea grazie all’affermazione di nuovi diritti e alla razionalizzazione delle norme che regolano i rapporti tra individui (contratti, proprietà, matrimoni, diritto di famiglia).

L’eredità dell’Illuminismo

Tutti i sistemi democratici moderni sono in qualche modo eredi della Rivoluzione francese, che segna la nascita della politica come la intendiamo ancora oggi. Ma l’eredità dei philosophes è molto più vasta. Nel corso del Settecento – il “secolo dei Lumi” – l’Illuminismo influenza tutti i campi della cultura. La fiducia nelle capacità della ragione umana stimola un rinnovato interesse per la matematica e le scienze fisiche e biologiche, ma anche per le scienze applicate e le tecniche. Ciò risulta evidente dall’attenzione riservata alle arti e ai mestieri nelle pagine dell’opera più rappresentativa del pensiero illuminista, l’Encyclopédie, edita tra il 1751 e il 1772 sotto la direzione di Denis Diderot e Jean Baptiste Le Rond d’Alembert.
Anche in ambito artistico, come vedremo, le teorie estetiche, le tecniche e le stesse modalità di fruizione dell’arte sono profondamente influenzate dal clima culturale del tempo. L’interesse per il razionalismo, in particolare, conduce a una rivalutazione dei valori dell’equilibrio e della misura, e dunque, in modo in parte analogo a quanto era già avvenuto nel Quattrocento, alla riscoperta dei classici. Si apre così la stagione artistica del Neoclassicismo.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri