Una siepe di arbusti fioriti, trattati con grande attenzione al dettaglio naturalistico, divide la scena della battaglia dallo sfondo irreale, dove dei giovani, completamente ignari di quello che sta avvenendo in primo piano, si esercitano a cacciare con la balestra e con i giavellotti.
Il tempo e il luogo
Il dipinto di Paolo Uccello con II disarcionamento di Bernardino della Carda fa parte di un ciclo di tre grandi tavole raffiguranti le movimentate fasi della Battaglia di San Romano, avvenuta nel 1432 in Valdelsa, tra le opposte truppe dell’esercito fiorentino e di quello senese, alleato col duca di Milano e con l’imperatore. La vittoria fiorentina fu un avvenimento cruciale per la storia e la politica di entrambe le città rivali.Fino a poco tempo fa si credeva che questo ciclo dipinto da Paolo Uccello decorasse una stanza del palazzo fiorentino dei Medici, perché tutte e tre le tavole vi si trovavano nel 1492, anno della morte di Lorenzo il Magnifico. Adesso sappiamo invece che la serie era stata commissionata e pagata nel 1438 da Lionardo Bartolini Salimbeni, capofamiglia di un ricco casato che aveva partecipato alla campagna di Lucca e alla Battaglia di San Romano. I suoi due figli Damiano e Andrea trasferirono il ciclo nella villa di famiglia nei dintorni di Firenze, dove probabilmente lo vide Lorenzo il Magnifico, che nel 1484 insistette al punto da ottenere le tre tavole per esporle nel palazzo di famiglia.