DOSSIER: L’insegna di Gersaint

   dossier l'opera 

Jean-Antoine Watteau

L’INSEGNA DI GERSAINT

  • 1720
  • olio su tela, 162x308 cm
  • Berlino, Musei Statali, Schloss Charlottenburg

    Il tempo e il luogo

    Edmé-Frangois Gersaint è un mercante di quadri amico di Watteau: la sua galleria parigina è situata sul ponte di Notre-Dame. Forse su richiesta dell’amico, nel 1720 Watteau dipinge in pochi giorni l’insegna della galleria: un dipinto a olio di dimensioni tanto grandi quanto inusuali. Esposta sulla strada per circa due settimane, ammirata da passanti e intenditori, l’insegna è poi venduta dal mercante e si trova oggi a Berlino, al Castello di Charlottenburg.

    La descrizione e lo stile

    È un’immagine per molti versi sorprendente: deposte le allusioni mitologiche e le ambientazioni fantastico-sentimentali, Watteau  ci restituisce un’"istantanea" d’epoca. Nella galleria di Gersaint si ritrovano dame eleganti, appassionati d’arte, conoscitori e curiosi. Assistiamo alle operazioni concrete che caratterizzano il lavoro del mercante d’arte: alcune tele appena arrivate sono tolte dall’imballo e non ancora pronte per essere catalogate ed esposte alle pareti. La paglia cade sul selciato della strada. All’interno della galleria, alle pareti, quadri di tradizione veneziana e fiamminga fanno bella mostra di sé senza riguardo a differenze di scuole, generi, destinazioni d’uso. Rari ritratti secenteschi, alcune immagini sacre, molti nudi mitologici: riconosciamo una composizione con Satiro e ninfa e un’altra raffigurante Susanna e i vecchioni. Non importa, suggerisce Watteau, che il dipinto antico commerciato da Gersaint abbia adornato l’abside di una chiesa o l’austera sala di rappresentanza di una famiglia di nobili natali. Distaccati dal luogo d’origine, immagini sacre o ritratti di antenati divengono in pari modo arredi riservati al collezionismo privato.
    A destra notiamo un intenditore inginocchiato e poggiato al bastone da passeggio: osserva ansiosamente un dipinto, forse è sul punto di acquistarlo. Alla sinistra verosimilmente la moglie.
    Una seconda coppia di possibili compratori siede al banco sulla destra. La donna è intenta a osservare uno specchio: non comprendiamo se ammira l’oggetto o la propria immagine riflessa. Il marito siede al fianco, mentre un terzo personaggio, amico della coppia o corteggiatore, è in piedi.
    All’altro lato della galleria una coppia assiste all’apertura della cassa. Il marito si rivolge alla donna come per farle premura o invitarla a entrare. Vestita di un ampio abito rosa, nel muoversi la donna scopre lo scarpino e una calza di seta verde smeraldo.
    Il quadro quasi certamente non ritrae personaggi storici o clienti effettivi, anche se c’è chi vuole riconoscere il gallerista Gersaint nel personaggio che regge il dipinto ovale e il pittore nel giovane al centro; Watteau dipinge infatti figure d’invenzione. Presta però particolare attenzione alle classi sociali e ai dettagli di costume. La galleria, sembra che dica, è un mondo concluso, al cui interno coabitano differenti gruppi o ceti: i facoltosi visitatori, per lo più aristocratici, si incontrano con i commessi addetti al pubblico, colti e bene educati, pure vestiti con abiti eleganti, e sfiorano gli uomini di fatica, gli stessi che vediamo disimballare le opere senza parrucca o piegarsi senza marsina sulla cassa.

    Dossier Arte - volume 2
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