4.  IL SETTECENTO


Jean-Étienne LiotardIl signor Levett e la signora Helene Glavany con abiti turchi, particolare, 1740 ca., olio su tela. Parigi, Museo del Louvre.

La situazione politica europea tra Sei e Settecento

La Guerra dei Trent’anni, che ridisegna i confini interni al continente europeo, consolida la potenza della Francia, dove già nella seconda metà del Seicento, con Luigi XIV (1661-1715) si assiste alla realizzazione più compiuta dello Stato assoluto, l’ordinamento istituzionale in cui il re governa sostanzialmente libero da vincoli legislativi. Sviluppi molto diversi si verificano invece in Inghilterra, dove i conflitti tra monarchia e Parlamento conducono - attraverso una guerra civile (1642-1651), l’esperienza repubblicana di Oliver Cromwell e la "Gloriosa Rivoluzione" del 1688 - all’affermazione di una monarchia costituzionale.
Mentre l’Inghilterra e l’Olanda mostrano caratteri di sorprendente modernità, con la nascita di una borghesia commerciale cosmopolita e di orientamento liberale, la Spagna è una grande potenza in declino. L’Italia, dal canto suo, continua a essere politicamente frammentata e asservita alle potenze straniere (prima alla Spagna, poi all’Austria), che impediscono la formazione di entità statali in grado di giocare un ruolo autonomo nello scacchiere europeo; solo Venezia ha ancora una certa influenza politica ed economica nel Mediterraneo. La frammentazione politica contraddistingue anche l’area tedesca, dove però la Prussia degli Hohenzollern è protagonista di un’ascesa folgorante che la trasforma in uno Stato efficiente e militarmente temibile. L’altra potenza di area tedesca, l’Austria degli Asburgo, consolida invece il proprio dominio su Boemia e Ungheria.
Francia e Inghilterra, Prussia e Austria e, più a est, la Russia, sono le protagoniste della politica europea nel Settecento, ora unite e ora contrapposte in alleanze che hanno lo scopo di mantenere un equilibrio tale per cui nessuna possa prevalere sulle altre. Questa politica dell’equilibrio non evita però sanguinose guerre, in particolare le tre guerre di successione spagnola (1701-1714), polacca (1733-1738) e austriaca (1740-1748), tutte motivate dal tentativo delle potenze straniere di intervenire in delicati passaggi dinastici che potrebbero alterare i rapporti di forza nel continente.

Una società in grande trasformazione 

Gli indicatori economici e demografici, ma anche la storia del pensiero scientifico e della tecnologia, mostrano che la società europea settecentesca conosce mutamenti radicali. Le scoperte scientifiche e le innovazioni tecniche, l’espansione del commercio su scala mondiale, la migliore organizzazione dell’agricoltura determinano un netto aumento della ricchezza, mentre un’alimentazione più abbondante e le nascenti politiche sanitarie limitano la mortalità infantile e accrescono la speranza di vita. Intorno agli anni Trenta, in Inghilterra maturano le condizioni per la più grande trasformazione economica del mondo moderno, la Rivoluzione industriale, che dispiegherà i suoi effetti in tutto il continente nel corso del secolo successivo.

L'Europa delle corti e gli sviluppi della cultura

L’Europa settecentesca non è attraversata soltanto dagli eserciti in armi e dai mercanti in cerca di affari; la mobilità interna al continente è motivata anche da ragioni di studio e di cultura. Il Settecento è il secolo del Grand Tour, come viene chiamato il viaggio nelle principali città d’arte e di cultura - in particolare quelle italiane - considerato indispensabile alla formazione dei giovani aristocratici. A viaggiare per l’Europa sono inoltre mercanti d’arte, collezionisti, artisti e artigiani, attratti dalle committenze delle corti dei maggiori regni europei. La vita di corte e i gusti della nobiltà influenzano direttamente l’arte, caratterizzata, come si vedrà, dal venir meno dei grandi temi storico-mitologici e dal prevalere di scene ispirate alle tematiche bucolico-pastorali, all’intimità e al quotidiano, o tesa a soddisfare il gusto raffinato per la decorazione d’interni dei palazzi dell’aristocrazia.
Accanto a questi orientamenti intimisti, già nei primi decenni del Settecento cominciano a maturare anche interessi culturali e gusti estetici molto diversi, influenzati dal razionalismo e dal metodo scientifico. Le novità arrivano soprattutto dalla Gran Bretagna, dove il pensiero politico e filosofico di John Locke (1632-1704) e di David Hume (1711-1776), oltre che le teorie scientifiche di Isaac Newton (1642-1727), pongono le basi per la nascita del movimento dei "lumi". L’Illuminismo si svilupperà pienamente in Francia, grazie all’opera di pensatori e scrittori come Montesquieu e Voltaire, Diderot e D’Alembert (curatori dell’ Encyclopédie, edita tra il 1751 e il 1772), Rousseau. All’incirca nello stesso periodo - gli ultimi decenni del secolo - anche nell’ambito della storia dell’arte si aprirà una nuova stagione, quella del Neoclassicismo.

Dossier Arte - volume 2
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò