Accanto all’architetto Brunelleschi e al pittore Masaccio, Donatello completa la triade dei padri fondatori del Rinascimento italiano: egli contribuì in modo fondamentale al rinnovo della scultura e all’abbandono degli stilemi tardogotici che ancora caratterizzavano l’arte del suo maestro Ghiberti.
Donatello muore a Firenze nel 1466, vent’anni dopo Brunelleschi e quasi quarant’anni dopo Masaccio: nella sua lunghissima carriera produce opere per Firenze e la vicina Prato, ma anche per Padova, dove si trasferisce per un decennio.
Donatello muore a Firenze nel 1466, vent’anni dopo Brunelleschi e quasi quarant’anni dopo Masaccio: nella sua lunghissima carriera produce opere per Firenze e la vicina Prato, ma anche per Padova, dove si trasferisce per un decennio.