Nel 1492, Andrea lascia Firenze per entrare a servizio della corte di Giovanni II di Portogallo. La presenza di Andrea nel regno portoghese, argomento oggetto di un lungo dibattito, è confermata da una fonte notarile. Nessuna opera del periodo portoghese è documentata con certezza, ma alcune sculture gli vengono quasi concordemente attribuite.
Andrea Sansovino
2. IL CINQUECENTO >> Tra Italia ed Europa
Andrea Sansovino
Nel 1492, Andrea lascia Firenze per entrare a servizio della corte di Giovanni II di Portogallo. La presenza di Andrea nel regno portoghese, argomento oggetto di un lungo dibattito, è confermata da una fonte notarile. Nessuna opera del periodo portoghese è documentata con certezza, ma alcune sculture gli vengono quasi concordemente attribuite.
Porta Speciosa
Complessa è la questione riguardante la Porta Speciosa
(196) della Cattedrale vecchia di Coimbra. La tradizione locale
vede nel Sansovino l’autore di quest’architettura, un palinsesto articolato da ordini architettonici,
edicole, nicchie, decorazioni a candelabre, ovvero elementi propri del linguaggio classicista.
Inoltre, la porta si avvicina alquanto a un disegno di Andrea - o comunque da lui ispirato - per
il monumento sepolcrale di re Giovanni II di Portogallo, sovrano impegnato in un rinnovamento della
cultura artistica nazionale attraverso un
dialogo serrato con l’Antico. La porta di Coimbra è dunque un’opera la cui attribuzione
rimane aperta, ma rappresenta una testimonianza della penetrazione del gusto rinascimentale in Portogallo,
in cui Andrea ha avuto un ruolo centrale.
Battesimo di Cristo
Sansovino, rientrato a Firenze, si propone all’Arte di Calimala, cui spetta la manutenzione del Battistero,
per scolpire un nuovo gruppo scultoreo raffigurante il Battesimo di Cristo
(197), con le figure di Gesù e del Battista da collocare sopra
la porta sud. Tuttavia, poco dopo si trasferisce a Roma, non portando a termine le sculture che rimangono
nei locali dell’Opera di San Giovanni. Negli anni Sessanta del Cinquecento Vincenzo Danti (Perugia
1530-1576) completerà il gruppo scultoreo, aggiungendo una terza figura, un angelo in stucco, poi
sostituito con uno di marmo: si sceglie di collocare il gruppo sulla porta orientale, quella del
Paradiso. La critica si è interrogata sull’entità dell’intervento del Danti, da taluni ritenuto un’opera
di rifinitura e da altri molto più consistente. Spettano ad Andrea la disposizione delle figure,
la testa e alcuni panneggi del san Giovanni, ancora memori di certe opere di Benedetto da Maiano.
Nel Cristo è invece preponderante la mano di Vincenzo, che adatta il gruppo scultoreo allo spirito
tardorinascimentale.
Andrea Contucci a Roma stringe amicizia con Raffaello e ha tra i suoi collaboratori il giovane Iacopo Tatti, che del suo maestro prende il soprannome diventando Iacopo Sansovino.
Andrea Contucci a Roma stringe amicizia con Raffaello e ha tra i suoi collaboratori il giovane Iacopo Tatti, che del suo maestro prende il soprannome diventando Iacopo Sansovino.
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò