il Punto su... Il concorso del 1401 e Lorenzo Ghiberti

   1.  IL QUATTROCENTO >> Il primo Rinascimento

Le porte del Battistero

Porta nord

Nel 1403, a seguito della vittoria del concorso, Ghiberti e la sua bottega iniziano i lavori per la porta settentrionale del Battistero, conclusa solo nel 1424 (17).
La porta, in due battenti, consiste di ventotto formelle narrative a rilievo, in bronzo, raffiguranti scene del Nuovo Testamento. Venti storie sono dedicate alla Vita e Passione di Cristo, mentre otto, situate in basso, rappresentano i quattro evangelisti e i quattro dottori della Chiesa. Tra le formelle corre un elegante motivo di foglie intervallato, agli angoli, da teste barbute di profeti.
L’adesione al modello concepito da Andrea Pisano per la prima porta circa un secolo prima è molto evidente, soprattutto per la decisione, probabilmente imposta dai committenti dell’Arte di Calimala, di replicare la struttura a formelle polilobate e mistilinee, ma il linguaggio è aggiornato sulle tendenze del Gotico internazionale e soprattutto arricchito dall’ispirazione classica. La predilezione sostanziale di Ghiberti per il gusto tardogotico è evidente soprattutto nella cura dei particolari e dei dettagli, nonché nell’andamento ritmico-compositivo dei raffinatissimi intrecci di motivi lineari sinuosi; tuttavia la lunga elaborazione della porta mostra che con il passare degli anni l’artista si andò aggiornando sulle novità rinascimentali. Il mutamento è evidente nella formella con la Flagellazione (18), dove un loggiato classico fa da sfondo al dramma sacro perfettamente composto e simmetrico, il cui baricentro è il bellissimo corpo seminudo di Cristo, che maschera e raddoppia la colonna retrostante.

Porta del Paradiso 

Il successo ottenuto con la seconda porta del Battistero procurò all’artista anche la successiva e più importante commissione, assegnatagli nel 1425, per la porta orientale del Battistero (19), quella posta di fronte alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Anche se i dieci rilievi bronzei per questa porta furono fusi, con la tecnica della cera persa, tra il 1428 e il 1437, per la cesellatura, la doratura e la rifinitura si resero necessari altri quindici anni di lavoro e la porta fu installata soltanto nel 1452. Per la prima volta si decise di abbandonare lo schema trecentesco a rilievi polilobati: ogni battente presenta una ricca cornice con teste di profeti e profetesse e figure bibliche entro nicchie di gusto ormai pienamente rinascimentale. Più o meno all’altezza dello spettatore, al centro, Ghiberti inserì il suo autoritratto, fiero dell’opera compiuta e consapevole della sua bellezza. Secondo quanto raccontano le fonti, Michelangelo rimase talmente impressionato da tale impresa da affermare che questa porta sarebbe stata degna di figurare all’ingresso del Paradiso: da allora essa è nota universalmente come Porta del Paradiso. Del resto, tradizionalmente, nel Medioevo, si indicava come paradisium lo spazio compreso tra la cattedrale e il battistero.
Il tema complessivo che ispira le raffigurazioni è quello della salvezza cristiana. Ogni riquadro sorprende per la complessità e la sapienza della composizione: la scelta di comprimere il racconto in dieci formelle fa sì che in ognuno dei riquadri si concentrino con eleganza più episodi. Nel primo riquadro, la Creazione dell’uomo (20), per esempio, sono rappresentati cinque episodi della Genesi grazie all’impiego raffinatissimo dei diversi piani prospettici. Al centro della composizione è Eva, classica ed elegante, che letteralmente sorge dalla costola di Adamo. Nel celebre pannello con le Storie di Giuseppe (21), i protagonisti sono tutti in primo piano, con un altorilievo così profondo da raggiungere quasi la scultura a tutto tondo. Lo scalare dei piani in profondità, fino alle complesse architetture appena accennate, è reso con un progressivo diminuire dello spessore del rilievo.

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IL CONCORSO DEL 1401 E LORENZO GHIBERTI

  • Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti partecipano, con altri scultori, al concorso del 1401 per la realizzazione della seconda porta del Battistero di Firenze, presentando una formella quadrilobata in bronzo con il  Sacrificio di Isacco
  • Il confronto tra le due formelle mette in evidenza l'eleganza e la misura di Ghiberti e il tono sintetico e drammatico di Brunelleschi. 
  • Ghiberti vince il concorso ed esegue la Porta nord, con storie del Nuovo Testamento in 28 formelle quadrilobate, in uno stile che arricchisce il Gotico internazionale con motivi classici. 
  • Dopo il successo nella Porta nord, gli viene commissionata anche la porta orientale, poi chiamata Porta del Paradiso
  • In questa porta ci sono 10 formelle quadrate, che trattano il tema della salvezza cristiana. Molti dei riquadri contengono più episodi, riuniti grazie a un uso raffinato della prospettiva. 
  • Altre opere di Ghiberti sono le statue in bronzo per le nicchie all'esterno di Orsanmichele, tra cui San Giovanni Battista (1412-1416) e  San Matteo (1419-1423): il confronto mostra il passaggio dalle forme tardogotiche a quelle pienamente rinascimentali
  • Oltre che scultore e orafo, Lorenzo Ghiberti fu autore di un trattato intitolato Commentari, che contiene riflessioni teoriche e notizie su vari artisti, oltre a un'autobiografia. 

  DOMANDE GUIDA
1. Per quale scopo fu indetto il concorso artistico del 1401?
2. Quali sono la struttura e il programma iconografico della Porta nord del Battistero di Firenze?
3. Quali sono la struttura e il programma iconografico della Porta orientale del Battistero di Firenze?
4. Quali sono le differenze stilistiche tra le due porte ghibertiane?
5. Come è nato il ciclo scultoreo all'esterno di Orsanmichele?
6. Quali sono le differenze stilistiche tra le statue di San Giovanni Battista e di San Matteo di Ghiberti?
7. Quali sono il titolo e gli argomenti del trattato scritto da Ghiberti?

Dossier Arte - volume 2
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò