DOSSIER: L’apparizione della Vergine a san Bernardo

   dossier l'opera 

Filippino Lippi

L’APPARIZIONE DELLA VERGINE A SAN BERNARDO

  • 1482-1486
  • olio su tavola, 210x195 cm
  • Firenze, Chiesa della Badia Fiorentina

    Il tempo e il luogo

    Il dipinto è commissionato a Filippino da Piero del Pugliese per la cappella di famiglia nella Chiesa di Santa Maria del Santo Sepolcro (detta Le Campora): assediata la città di Firenze dai lanzichenecchi nel 1529-1530, la tavola fu trasferita in luogo sicuro in città e da allora si trova nella Chiesa della Badia. Fu così smembrato il contesto originale, in cui dovevano trovarsi anche affreschi del pittore, oggi malauguratamente perduti. Secondo i documenti di commissione, la pala si data intorno al 1482 e fu terminata nel 1486, anno in cui è eseguita la cornice.

    La descrizione e lo stile

    In una natura composta da rocce stratificate e scheggiate, la Vergine e quattro angeli appaiono a san Bernardo, intento a scrivere su un leggio improvvisato: sta componendo un inno dedicato proprio alla Vergine, che libera l’uomo dal peccato e dal male. A questo, dunque,  alludono sia il gufo e il diavolo, nascosto in un anfratto del terreno che morde rabbioso le sue catene, sia le numerose scritte, su libri e cartigli che compaiono nella scena. In basso, "sprofondato in un abisso", secondo la fortunata definizione dello storico dell’arte André Chastel, sta il donatore che, vicino alle figure sacre, partecipa assorto alla visione ma insieme vive in uno spazio separato.
    Ogni dettaglio, dal paesaggio complesso alle eleganti grafie, fino ai monaci sullo sfondo, è trattato con una cura e attenzione di stampo fiammingo. La scena è costruita con una spazialità profonda, eppure qualcosa della visione quattrocentesca del mondo sembra vacillare: il santo è in una posizione precaria, seduto, ma quasi in procinto di alzarsi tra rocce così scheggiate da poterlo ferire. L’equilibrio e la salda chiarezza compositiva dell’arte fiorentina del primo Rinascimento sembrano frantumarsi e andare in crisi e la pittura si fa più dinamica, sincopata e disarmonica.

    Dossier Arte - volume 2
    Dossier Arte - volume 2
    Dal Quattrocento al Rococò