L’architettura e l’arte micenee

4 Creta e Micene L architettura e l arte micenee palazzo 1 2 3 4 5 2 3 4 5 1 mura interne ne ester mura Le città-fortezze micenee Le cittadelle micenee, come si è visto, si contraddistinguono per la presenza di imponenti mura. Oltre alle mura esterne, una cerchia di mura interne difende la reggia, edificata nel punto più alto della città. Il palazzo reale presenta una forma costante, con propilei che portano sino al mégaron, la sala del trono, preceduta da uno o più vestiboli a due colonne o pilastri. Al centro del mégaron era in genere collocato il focolare, con un evidente funzione sacra. Un esempio ben conservato di mura e di palazzo con mégaron è offerto dalla cittadella fortificata di Tirinto (8), che sorgeva vicino alla costa, a una decina di chilometri da Micene. La prima fase della storia della città risale all incirca al 1400 a.C.; interventi e ampliamenti avvennero poi in una seconda fase, che va all incirca dal 1300 al 1230 a.C. Sorta su un basso pianoro, Tirinto era circondata da mura ciclopiche con camminamenti coperti e passaggi (9), costruiti con grandi pietre e lastroni inclinati, a formare la copertura. Nella parte più alta del sito si trovava il nucleo principale della città, costituito da un cortile porticato su cui si affacciava il mégaron del re. Per giungervi occorreva attraversare il Grande propileo, poi un ampio cortile interno, e quindi i Piccoli propilei. Il rinvenimento, al di sotto di una rampa del palazzo, di vari frammenti di affreschi testimonia che anche in ambito miceneo v era l usanza di decorare le pareti; la vivacità e la varietà dei soggetti rappresentati (cani a caccia del cinghiale, una coppia di donne su un carro, una processione di donne) dimostrano inoltre l influenza dei modelli cretesi. 8. Pianta di Tirinto: Grande propileo Piccoli propilei Grande cortile porticato Mégaron del re Mégaron della regina acropoli inferiore ne ester mura Nel punto più alto della città si trovava il Palazzo reale, che al centro ospitava la sala del trono, dove si svolgevano attività sia politiche sia religiose. L accesso principale alla città era situato a nord-ovest e avveniva attraverso la Porta dei Leoni (11), così chiamata per la decorazione posta nel triangolo di scarico sopra il colossale architrave. Il triangolo di scarico è un espediente ideato dall architettura micenea: si tratta di un apertura a forma triangolare, appunto che permette di scaricare sugli stipiti della porta il peso della muratura che sovrasta l architrave; senza di esso l architrave rischierebbe di rompersi. Nel caso della Porta dei Leoni il triangolo di scarico è riempito da una grande lastra, alta 3 metri, con decorazione a bassorilievo: due leonesse rampanti (e non leoni, a dispetto del nome della porta) sono simmetricamente disposte ai lati di una colonna con capitello, forse a protezione dell intera città o forse come simbolo della potenza della dinastia micenea. Micene Micene, la mitica patria di Atreo e di Agamennone, sorgeva a una dozzina di chilometri dal mare, su un colle alto 278 metri (10). L insediamento risale al 2000 a.C., ma i corredi funerari rinvenuti nelle necropoli rivelano che la città conobbe grande fioritura artistica solo attorno al 1800-1700 a.C., mentre le enormi mura ciclopiche che ancora la circondano furono costruite verso il 1350 a.C., epoca del massimo splendore politico ed economico. 62 Porta dei Leoni

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico