Dossier Arte - volume 1 

14 Il Gotico Miniatori e pittori in Lombardia La miniatura lombarda raggiunge tra la fine del Trecento e i primi del Quattrocento livelli di grande prestigio, tanto che per indicarla nasce in Francia la definizione di ouvrage de Lombardie. Giovannino de Grassi (Milano 1355/1360 ca.-1398) fu impegnato nella Fabbrica del Duomo come scultore e architetto, ma ancora più rilevante è la sua attività come miniatore. Un famoso taccuino conservato presso la Biblioteca Angelo Mai di Bergamo contiene scene di pungente naturalismo e dimostra l eccezionale capacità grafica dell artista. Il foglio con la Caccia al cinghiale e un leopardo in piccolo giardino (123) è segno di una nuova attenzione per il mondo animale e per le specie esotiche; la scena superiore risolve un atto violento in eleganti ritmi grafici. Alla generazione seguente appartiene Michele dei Molinari, detto Michelino da Besozzo (Besozzo, presso Varese, 1365/1370 ca.-1450 ca.), che eseguì per i Visconti alcuni manoscritti miniati, tra cui un libro d ore dove sono raffigurati fiori tratti dal vero, utilizzati come cornici o sfondi delle pagine. Nella miniatura con l Ascensione (124), il gruppo della Vergine con gli apostoli occupa quasi tutto lo spazio e l attenzione si concentra sui volti stupefatti. Michelino dipinse anche affreschi e tavole, tra cui lo Sposalizio mistico di santa Caterina (125), nel quale i personaggi sembrano fluttuare contro lo sfondo dorato. Alla grazia di Gesù e delle figure femminili fa da contrappeso l aspetto caricaturale del Battista e di sant Antonio abate. Il trattamento dell oro è una delle caratteristiche più interessanti: le aureole, le corone e le scritte (compresa la firma dell autore) sono applicate a pastiglia, cioè su rilievi di gesso e colla, mentre lo schienale del trono utilizza l oro del fondo arricchito con incisioni a bulino. L ultimo protagonista della miniatura tardogotica lombarda è Belbello da Pavia (Luchino Belbello, notizie dal 1448 al 1462), che lavorò prima per i Visconti e poi per i Gonzaga di Mantova. Il suo licenziamento , nel 1461, corrisponde alla svolta in senso rinascimentale della corte di Mantova; fu infatti sostituito, prima che avesse completato la decorazione di un messale, da un allievo di Andrea Mantegna. Belbello terminò la decorazione di un libro di preghiere, l Offiziolo di Filippo Maria Visconti (126-127), che era stata iniziata per Gian Galeazzo da Giovannino de Grassi e dal figlio Salomone (documentato dal 1397 al 1400). Nelle illustrazioni da lui eseguite la carica espressiva giunge alle estreme conseguenze, insieme con una notevole ricchezza decorativa. 123. Giovannino de Grassi, 125. Michelino da Besozzo, Caccia al cinghiale e un leopardo in piccolo Sposalizio mistico di santa Caterina, giardino, dal Taccuino, XIV secolo, miniatura, 1420 ca., tempera su tavola, 75x57 cm. 260x175 mm. Bergamo, Biblioteca Angelo Mai. Siena, Pinacoteca Nazionale. 124. Michelino da Besozzo, Ascensione, dall Uffiziolo Bodmer, 1420 ca., miniatura, 170x120 mm. New York, Pierpont Morgan Library. 458 126-127. Belbello da Pavia, Giuseppe venduto dai fratelli e San Pietro in trono, dall Offiziolo Visconti, 1450 ca. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale.

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Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico