Dossier Arte - volume 1 

Giotto, Crocifisso, 1280-1290 ca., tempera e oro su tavola, 530x400 cm. Firenze, Chiesa di Santa Maria Novella. l Eterno benedicente e di una tabella con l iscrizione «Hic est Ihesus Nazarenus rex Iudeorum ( Questo è Gesù Nazareno re dei Giudei ). Il Crocifisso di Giotto Il Crocifisso realizzato per la basilica domenicana di Santa Maria Novella è una delle prime opere di Giotto, databile a poco prima del 1290. La tipologia è la stessa delle opere di Giunta Pisano e di Cimabue, ma Giotto rompe gli schemi anatomici della tradizione bizantina e dà al Cristo l aspetto di un vero uomo, che pende verso il basso come un corpo morto. Il senso di gravità è accentuato dal fatto che i piedi sono trafitti da un unico chiodo, secondo una soluzione già adottata da Nicola Pisano; dallo scultore deriva anche il motivo del Giotto, Crocifisso, o 1320-1330 ca., temp tempera e oro su tavola, 453x360 cm. Firenze Firenze, Ognissanti. Chiesa di Ognissanti teschio di Adamo ai piedi della croce, che indica la continuità tra peccato originale e redenzione. Anche il chiaroscuro, determinato da un unica fonte di luce posta alla sinistra dell osservatore, è una caratteristica del tutto innovativa, che conferisce alle figure una consistenza tridimensionale mai raggiunta prima. L insistenza sugli aspetti umani della figura di Cristo è in linea con il pensiero dei domenicani. Costoro difendevano la dottrina ufficiale contro eresie come quella dei Catari, che esaltavano lo spirito e condannavano la materia, privilegiando perciò la natura divina del Salvatore. La cruda verità del Crocifisso di Santa Maria Novella lascerà il posto, nelle croci dipinte in seguito da Giotto, a una visione della morte più idealizzata e meno aspra. 425

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Dalla Preistoria al Gotico