Dossier Arte - volume 1 

L arte gotica La scultura di Nicola e Giovanni Pisano vanni è lo scultore italiano che più si avvicina ai modelli d Oltralpe. Per spiegare il suo stile, alcuni studiosi hanno ipotizzato un suo viaggio in Francia, dove si sarebbe documentato di persona sulla scultura gotica; ma non bisogna dimenticare che la circolazione internazionale di molte opere di piccolo formato (in particolare avori e oreficerie) rendeva possibile la conoscenza delle tendenze artistiche anche lontano dai centri di produzione. Le statue della facciata di Siena (53), pur concepite in stretta connessione con l architettura, rivelano una piena riconquista della dimensione del tutto tondo anche su scala monumentale. Lo sbilanciamento del peso del corpo, tipico della scultura gotica, determina una posizione instabile e una forma ad arco della figura (hanchement). L espressività dei volti raggiunge effetti di intenso pathos. „ Margherita di Brabante L attività per il Duomo di Siena si interruppe bruscamente tra il 1296 e il 1297, per riprendere solo negli ultimi anni di vita dello scultore: egli tornò infatti nella città natale, dove assunse incarichi di grande prestigio. Prima di tornare a lavorare a Siena, dove morì, Giovanni lavorò per la cerchia dell imperatore Enrico VII, sceso in Italia nel 1310 per consolidare la propria autorità. L opera principale è la tomba dell imperatrice Margherita di Brabante (54), morta a Genova nel dicembre 1311 in odore di santità. Del monumento, collocato in origine nella chiesa genovese di San Francesco di Castelletto, restano solo dei frammenti. Il gruppo dell imperatrice portata in cielo da due angeli è costruito con grande tensione dinamica. Dal volto espressivo 53. Giovanni Pisano, Simeone, 1284-1296, marmo, h 181 cm. Siena, Museo dell Opera del Duomo (dalla facciata del Duomo di Siena). e concentrato della donna, non corrispondente ai suoi lineamenti reali, traspare un senso di profonda estasi religiosa. probabile che le tre figure fossero originariamente addossate a una parete e racchiuse in una struttura architettonica di forme gotiche; ma, secondo la tecnica peculiare di Giovanni, sono scolpite a tutto tondo e perfettamente rifinite anche sul retro, tanto da poter essere apprezzate perfino nell attuale collocazione museale. „ Madonna col Bambino Tra le sculture di Giovanni, sono numerosi i gruppi raffiguranti la Madonna col Bambino, nei quali egli inaugura il tema del colloquio di sguardi tra Madre e Figlio, che sarà spesso imitato da scultori e pittori nel corso del XIV secolo. Quella conservata nel Duomo di Prato (55), impropriamente definita Madonna della cintola (titolo che indicherebbe piuttosto una Vergine assunta, dal momento che la cintola, secondo la tradizione, era stata consegnata dalla Vergine a san Tommaso nel momento della sua assunzione in cielo), risale probabilmente agli ultimi anni di attività dello scultore. Conserva tracce di doratura in alcune parti decorative. La perfetta finitezza dell esecuzione e la varietà della disposizione dei panneggi attorno al corpo suggeriscono che sia stata concepita per una visione isolata. Il peso del corpo della Madonna grava sulla gamba destra, controbilanciando quello del Bambino e determinando il caratteristico hanchement gotico. La scultura appare molto elegante, ma lo scultore non insiste sulla grazia delle figure e preferisce concentrarsi sull intensità dello sguardo di Maria, che evoca il presagio della Passione di Cristo. 54. Giovanni Pisano, Margherita di Brabante, frammento della tomba, 1313-1314, marmo. Genova, Museo di Sant Agostino. 55. Giovanni Pisano, Madonna col Bambino, 1312 ca.,, marmo. Prato, Duomo. o. 411

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico