Dossier Arte - volume 1 

L arte gotica La scultura di Nicola e Giovanni Pisano 50. Nicola e Giovanni Pisano e collaboratori, Fontana maggiore, 1277-1278, marmo e bronzo. Perugia. 51. Nicola e Giovanni Pisano e collaboratori, Il mese di Settembre, particolare della vasca inferiore della Fontana maggiore, 1277-1278, rilievo in marmo. Perugia. nella scena corrispondente realizzata a Pisa, l anatomia del Cristo è delineata senza schematizzazioni e il corpo assume una posizione naturale anche grazie alla sovrapposizione dei piedi, trafitti da un solo chiodo; il teschio di Adamo sotto la croce ricorda il legame tra peccato originale e redenzione. Le innovazioni iconografiche e stilistiche introdotte qui da Nicola saranno riprese in pittura da Giotto tre decenni più tardi. „ Fontana maggiore di Perugia Sita nella stessa piazza su cui si affacciano il duomo e il Palazzo dei Priori, la Fontana maggiore di Perugia fu costruita fra il 1277 e il 1278. Nicola ne decorò le vasche con l assistenza della sua vasta bottega, nella quale ebbe un ruolo significativo il figlio Giovanni. All impresa presero parte anche un ingegnere veneziano di nome Boninsegna e fra Bevignate, un monaco perugino appartenente all Ordine silvestrino (di derivazione benedettina) attivo in parecchi cantieri umbri; anche le competenze di quest ultimo erano prevalentemente di tipo tecnicoingegneristico, elemento indispensabile per l obiettivo di garantire l approvvigionamento idrico alla città. La fontana (50) è composta da due vasche poligonali (a venticinque lati quella inferiore, a ventitré quella superiore) in pietra di Assisi, sovrapposte e concentriche, e di una terza vasca in bronzo. I cinquanta rilievi della vasca inferiore compongono un programma iconografico articolato, illustrato da iscrizioni in latino, che attinge al repertorio della Bibbia ma anche a quello della mitologia e della letteratura classica. Sono presenti anche le personificazioni delle Arti liberali e le rappresentazioni delle attività dei Mesi (51). Le statue della vasca mediana raffigurano santi, personaggi biblici e storici e personificazioni di città: il filo che le unisce è la glorificazione di Perugia e della sua fedeltà alla Chiesa. La fontana è coronata da un gruppo bronzeo con tre cariatidi che sostengono il grifo, emblema della città, e il leone, che simboleggia la parte guelfa, alla quale Perugia aderiva. Padre e figlio agiscono qui in stretta collaborazione, assistiti da molti aiutanti; è praticamente impossibile distinguere le parti realizzate dall uno e dall altro. Nelle botteghe medievali, infatti, la distribuzione del lavoro prevedeva che persone diverse si avvicendassero su un singolo pezzo per garantire l uniformità del complesso. Tuttavia l accentuazione espressiva di alcuni volti fa pensare alla mano di Giovanni, che potrebbe aver inserito due rilievi con aquile come firma allusiva: l animale è infatti simbolo dell evangelista omonimo. 409

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Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico