Dossier Arte - volume 1 

L arte romanica L architettura romanica 6. Tipologie di facciata romanica. FACCIATA A CAPANNA FACCIATA A CAPANNA COMPOSITA All esterno, la facciata si compone di diversi elementi e spesso prevede decorazioni scultoree. Questa caratteristica della chiesa romanica ha conseguenze pratiche sull organizzazione dei cantieri, perché i rilievi non sono applicati a costruzione finita, ma scolpiti mentre la costruzione procede: le figure dell architetto e dello scultore spesso si identificano, o comunque collaborano strettamente. Esistono diverse tipologie di facciate, variamente combinate e rielaborate: le più frequenti sono a capanna, che presentano cioè due spioventi, oppure a capanna composita o a salienti, quando, come suggerisce il termine stesso, la copertura presenta una successione di spioventi posti a differenti altezze (6). Addossato al portale maggiore può trovarsi un protiro, una sorta di loggetta decorata che precede l entrata principale. 7. Epigrafe elogiativa dell architetto Buscheto, inizi del XII secolo, marmo. Pisa, Duomo, facciata. 8. Miniatore modenese, L architetto Lanfranco dirige i lavori del Duomo di Modena, inizi del XIII secolo, penna e acquerello. Modena, Archivio capitolare, Relatio de innovatione ecclesie Sancti Geminiani, Ms.O.II.11. Un arte anonima? raro che siano noti i nomi degli architetti degli edifici romanici; fanno eccezione, per l Italia, Buscheto, Rainaldo e Deotisalvi a Pisa celebrati da iscrizioni in marmo sulla facciata della cattedrale (7) e del campanile e Lanfranco a Modena. Su quest ultimo si conservano, oltre alle iscrizioni del Duomo di Modena, alcune raffigurazioni miniate. La pagina tratta dalla Relatio de innovatione ecclesie Sancti Geminiani è esemplare per comprendere come funzionava il cantiere di una chiesa romanica (8). Si vedono infatti gli operai del duomo guidati da Lanfranco, che è rappresentato con una statura più imponente, abbigliato in modo elegante e con un diverso copricapo, a segnalare il suo ruolo di coordinamento non solo tecnico, ma anche intellettuale. Al pari dell angelo dell Apocalisse che con la virga strumento di comando e di misurazione edifica la Gerusalemme celeste, l architetto modenese dirige operai e muratori. Nella parte superiore della miniatura si vede lo scavo delle fondamenta da parte degli sterratori; in basso, la messa in opera dei muri con i blocchi di pietra trasportati dai manovali. A parte queste eccezioni, in genere i documenti citano l abate o il vescovo che ha presieduto alla costruzione, a conferma di un ruolo non solo spirituale, ma anche concettuale e organizzativo. Nel caso di Guglielmo da Volpiano (962-1031), pare che la figura dell architetto e quella dell abate coincidessero; è probabile che si debba a lui la progettazione di diverse chiese, come quella di Saint-Bénigne a Digione. Abati e vescovi erano veri e propri imprenditori e promotori di cultura; per questo si trovano non solo menzionati nei documenti e nelle cronache del tempo, ma anche raffigurati su capitelli, portali e lunette, tanto che spesso è possibile datare un edificio conoscendo gli anni in cui è stato guidato da un abate o consacrato da un vescovo. 335

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Dalla Preistoria al Gotico