I mosaici della Villa del Casale

11 L Epoca Tardoantica I mosaici della Villa del Casale acquedotto 6 19 7 8 9 18 10 4 5 3 15 16 1 46 44 45 43 28 13 14 13 11 2 17 27 20 24 25 26 23 21 22 41 42 12 35 31 34 29 30 32 33 38 37 40 39 36 47 acquedotto Nell età di Costantino, in tutto il mondo romano continuano a essere edificate nelle campagne ville grandiose. Sono infatti numerosi gli alti dignitari che possono permettersi una villa delle dimensioni di una piccola città, con una moltitudine di servitori che lasciano al padrone l agio di espletare le funzioni pubbliche, ricevere gli amici e dedicarsi all otium. Del resto, molte città portano ormai il segno delle distruzioni dovute alle invasioni o si trovano comunque in una situazione di declino. Uno dei ritrovamenti più significativi per comprendere la ricchezza delle dimore rurali è quello della Villa del Casale di Piazza Armerina, in Sicilia. La villa sorgeva su un leggero pendio, al centro di un latifondo, ed era collegata da un viale alberato lungo 6 chilometri a una borgata sulla strada che da Catania portava ad Agrigento. Gli scavi, iniziati nel 1950, hanno portato alla luce una complessa struttura di 3500 metri quadrati (10), con ambienti di carattere pubblico e privato in gran parte decorati a mosaico che dimostrano l alto profilo del proprietario. La villa si componeva di quattro nuclei principali: il settore d ingresso, con un cortile a ferro di cavallo a cui si accedeva tramite una specie di arco trionfale a tre fornici; un corpo centrale, con vari ambienti disposti attorno a un peristilio rettangolare, ornato al centro da una fontana; un secondo peristilio a pianta ovoidale, circondato da altri ambienti; infine, un piccolo complesso termale. L edificio era in stretto rapporto con il paesaggio circostante, nel quale si svolgevano le attività agricole ma anche la vita campestre e lo svago del ricco proprietario, come ben testimoniano le diverse scene dell apparato musivo. 278 10. Pianta della Villa del Casale, IV secolo. Piazza Armerina (Enna). 25 Sala della Piccola caccia 1 Ingresso 26 Sala del mosaico ottogonale 2 Cortile a ferro di cavallo 27 Sala del mosaico quadrato 3 Grandi latrine 28 Corridoio della Grande 4 Edicola di Venere caccia 5 Vestibolo delle terme 29 Sala del mosaico a 6 Forni pannelli 7 Calidaria 30 Sala delle ragazze in bikini 8 Tepidarium 31 Sala di Orfeo 9 Sala delle frizioni 32 Cortile 10 Frigidarium 33 Portico ovoidale 11 Vestibolo dell adventus 34 Corridoio 12 Larario 35 Cucina del triclinium 13 Peristilio 36 Triclinium 14 Piccole latrine 37 Sala di Arione 15 Palestra 38 Atrio porticato 16 Vestibolo della Domina 39 Cubicolo di musici e attori 17 Stanza del forno 40 Vestibolo del piccolo circo normanno 41 Vestibolo di Eros e Pan 18 Sala interna 42 Cubicolo dei fanciulli 19 Cucina cacciatori 20 Sala della danza 43 Basilica 21 Sala del mosaico a stelle 22 Sala del mosaico perduto 44 Vestibolo di Polifemo 45 Cubicolo della frutta 23 Sala delle stagioni 24 Sala degli amorini 46 Cubicolo della scena erotica pescatori 47 Vasca I mosaici Il repertorio iconografico rinvenuto nelle stanze della Villa del Casale la cui impostazione complessiva è molto simile a quella delle opere musive presenti nelle ville delle province romane d Africa descrive nei particolari vari momenti della vita di campagna dei proprietari, raffigurati intorno alla rappresentazione centrale della villa. „ Mosaico della Piccola caccia Uno degli spazi che si aprono sul peristilio rettangolare conserva un mosaico pavimentale con scene di caccia disposte su quattro registri e note nel loro complesso come Piccola caccia. In una delle scene, ambientate nelle campagne intorno alla villa, un cacciatore colpisce con una lancia un cinghiale che ha appena ferito uno dei servi, mentre i cani attaccano ferocemente l animale selvatico ormai accerchiato (11). Nelle due fasce centrali sono rappresentati momenti legati al tema principale. In una di queste compare un sacrificio a Diana (12), la cui statua campeggia sull alto basamento di un santuario campestre. Un uomo riccamente abbigliato è intento a sacrificare presso l altare, mentre altri due, scesi da cavallo, lo assistono, tenendo saldamente le briglie del proprio animale. La dea della caccia sembra proteggere i cacciatori sia nella loro battuta sia durante il banchetto, raffigurato nella scena sottostante (13), dove il proprietario festeggia nel bosco, circondato da familiari e amici: legati i cavalli a un albero, appese a un ramo le reti, i signori stanno seduti su un lungo sedile semicircolare e brindano, mentre i volatili appena uccisi arrostiscono su un grande braciere.

Dossier Arte - volume 1 
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Dalla Preistoria al Gotico