FOCUS: Il rilievo in età antoniniana

L arte romana in età imperiale L immagine di Marco Aurelio egli portava realmente); l arcata sopraccigliare è accentuata e i globi oculari leggermente sporgenti, e l imperatore appare serio e pensieroso, conscio della gravità del momento e proiettato al compimento del proprio dovere. „ Statua equestre di Marco Aurelio L imperatore appare raffigurato in atteggiamento grave anche nel suo ritratto più celebre, la statua equestre in bronzo dorato (47) risalente agli anni 176-180 d.C. rappresentato a cavallo, vestito di una corta tunica parzialmente coperta dal lungo mantello militare, il paludamentum, che gli cade dalle spalle: un abito semplice, da servitore di uno Stato che, se necessario, egli sa difendere, affrontando con abnegazione e determinazione anche i disagi di una guerra. La testa è leggermente rivolta a destra, e il braccio destro è sollevato con la mano aperta e protesa in avanti: un gesto tipico delle rappresentazioni dell adventus, ossia dell arrivo a cavallo dell imperatore, che ha un significato di saluto e pacificazione. Il cavallo è bardato, con un corpo possente, reso nei particolari con forte naturalismo; anch esso è nella consueta posizione delle scene di adventus, con tre zampe sal- damente poggiate a terra e una zampa anteriore imperiosamente sollevata, con decisione e sicurezza, per compiere un nuovo passo. Il modello del ritratto equestre era ben noto nell iconografia imperiale, e statue come questa dovevano essere comuni al tempo di Marco Aurelio, non solo a Roma. La Statua equestre di Marco Aurelio è però l unica conservatasi, perché nella tarda antichità fu identificata con una statua di Costantino, protettore della Chiesa, e non subì quindi il destino di essere fusa per la riutilizzazione del metallo. „ Rilievo con Marco Aurelio a cavallo Assonanze con la statua bronzea si colgono in uno dei tre rilievi dei Musei Capitolini, provenienti forse da un arco trionfale dedicato a Marco Aurelio nel Foro. L imperatore è rappresentato a cavallo nello stesso atteggiamento, ma qui indossa la corazza del generale vittorioso, in una scena di clemenza verso due barbari inginocchiati (48). Il virtuosismo tecnico e la resa del chiaroscuro sono ottenuti grazie a un uso moderato del trapano corrente (più evidente invece negli altri otto rilievi che componevano lo stesso ciclo, reimpiegati, all inizio del IV secolo d.C., nell Arco di Costantino, pp. 276-277). IL RILIEVO IN ET ANTONINIANA La tecnica del trapano corrente L uso del trapano, accanto all impiego dello scalpello, nella lavorazione della pietra è testimoniato già nella Grecia arcaica. Il trapano usato allora era uno strumento ad arco, cioè formato da un asta con una punta che, grazie a un piccolo arco e a un pressore, veniva fatta girare in senso rotatorio alternato. Risale invece alla prima metà del IV a.C. l introduzione del trapano corrente, uno strumento in grado di funzionare non solo in senso assiale rispetto alla superficie della pietra o del marmo, ma in tutte le direzioni volute. comunque in epoca ellenistica e romana, soprattutto dall età di Adriano in poi, che gli scultori cominciano a usare su larga scala questo trapano, realizzando opere che dimostrano un grande virtuosismo tecnico. Si tratta sia di sculture a tutto tondo sia di opere in rilievo; l uso del trapano corrente favorisce tra l altro il passaggio dal bassorilievo all altorilievo, dove le figure e gli elementi decorativi si staccano in maniera decisa dal fondo, con alcune parti a tutto tondo. Le sculture realizzate con il trapano corrente si distinguono per la ricchezza decorativa e per la massiccia presenza del chiaroscuro. Difficile è poter stabilire se furono la nuova tecnica usata anche perché sveltiva il lavoro, permettendo di rispondere alla crescente richiesta di monumenti in marmo e i risultati con essa ottenuti a influenzare il nuovo gusto artistico o se, viceversa, i cambiamenti di gusto portarono all impiego di questo strumento, che offriva soluzioni eccellenti nella resa del chiaroscuro. 259

Dossier Arte - volume 1 
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Dalla Preistoria al Gotico