Dossier Arte - volume 1 

Domini romani nel 264 a.C. Espansione fino al 58 a.C. Conquiste di Cesare (58-46 a.C.) Stati sotto l influenza di Roma BRITANNIA GERMANI OCEANO ATLANTICO GALLIA NOR IA ICO REZ A IN P AL IS C LIA GAL CITERIORE IA AZ O IC LM AT DA RI AD AR M IR Rimini SPAGNA Roma Capua ULTERIORE DACIA ILL IC O P. F. MESIA IN TRACIA NIA MACEDO PONTO NIA ME AR GALAZIA M Taranto ESO MAR CAPPADO Pergamo PO CIA LICA TIRRENO TAM ONIA MAR IA ACAIA A IONIO I C I LICIA CIL Corinto Atene SIRIA Siracusa RODI CIPRO CRETA MAR MEDITERRANEO FEN ICIA EO EG IRO Cartagine NUMIDIA A INI BIT R MA EP MAURITANIA MAR NERO MESIA SU A IC NA RE MARMARICA I C ES L PA LIBIA NA TI Alessandria ARABIA EGITTO Il controllo dell Italia è il preludio di un espansione ancor più ampia. Con le prime due Guerre puniche (264-241 e 219-202 a.C.), combattute contro la potente città di Cartagine, Roma impone la sua egemonia sul Mediterraneo occidentale. Nel corso del II secolo, poi, Roma estende la sua influenza anche nel Mediterraneo orientale: la Grecia diventa una provincia romana (146 a.C.) e in Asia Minore si crea un sistema di Stati amici con Pergamo e Rodi come principali alleati. Mentre Roma conquista parte del mondo ellenistico, la cultura greca conquista Roma, influenzando sempre più profondamente lo stile di vita delle classi elevate, l arte, l architettura e la cultura in genere. L espansione romana dalla vigilia delle Guerre puniche alla morte di Cesare. Un secolo di guerre civili Dall Oriente affluiscono a Roma enormi ricchezze, oltre a masse di schiavi che determinano la crisi del sistema agricolo della Penisola. Alla piccola proprietà contadina si sostituisce il latifondo, gestito con la manodopera servile. In questo contesto, i fratelli Tiberio e Gaio Gracco, esponenti della fazione dei popolari cioè dei nobili convinti dell opportunità di attuare riforme in favore della plebe , promuovono leggi a sostegno degli agricoltori in rovina, ma la violenta opposizione da parte dei possidenti terrieri porta all assassinio di entrambi (rispettivamente nel 133 e nel 121 a.C.) e all inizio di un secolo di guerre civili. Ai popolari, che trovano in Gaio Mario il loro principale rappresentante, si contrappone il vecchio partito aristocratico e senatoriale capeggiato da Silla. La situazione è aggravata dalla rivolta degli alleati italici che, con la cosiddetta guerra sociale (9188 a.C.), ottengono i diritti e i privilegi previsti dalla cittadinanza romana. Sono inoltre numerose le ribellioni degli schiavi, tra cui la più celebre è quella di Spartaco (repressa nel 71 a.C.). Gli scontri intestini continuano nei decenni successivi con le figure emergenti di Crasso, Pompeo e Cesare. Nel 48 a.C. Pompeo è sconfitto e ucciso, mentre Giulio Cesare, nominato dittatore a vita, accentra il potere nelle proprie mani. Il 15 marzo del 44 a.C., tuttavia, Cesare cade vittima di una congiura organizzata dai suoi avversari politici e guidata da Bruto e Cassio. L eredità politica di Cesare è a questo punto contesa tra Marco Antonio e Ottaviano. Soltanto con la vittoria di quest ultimo nella battaglia di Azio, nel 31 a.C., ha termine il periodo di guerre civili. Ottaviano rimane unico protagonista della scena politica, aprendo una nuova stagione della storia di Roma. 197

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Dalla Preistoria al Gotico