Il monachesimo occidentale

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Il monachesimo occidentale

Una componente fondamentale della civiltà del Medioevo è costituita dai monasteri, residenze di comunità religiose maschili o femminili. Mentre quelli orientali sono improntati in prevalenza a una vita ascetica e contemplativa, in quelli occidentali la preghiera si integra con il lavoro, secondo la regola di san Benedetto (480 ca.- dopo il 546), che si riassume nella celebre esortazione ora et labora ("prega e lavora"). Questo aspetto determina l’articolata organizzazione architettonica dei complessi monastici, testimoniata dalla pianta dell’Abbazia di San Gallo (54), ricavata da una pergamena del IX secolo (il termine abbazia – o badia – definisce un particolare tipo di monastero, che costituisce una comunità religiosa autonoma governata da un abate). L’architettura di gran parte dei monasteri dell’Occidente medievale ha subito nel corso dei secoli molte trasformazioni e ricostruzioni: per questo motivo la pianta di San Gallo è una testimonianza particolarmente preziosa.
I monasteri sorgono in genere in campagna e possiedono terre coltivate dai monaci. La struttura interna comprende una chiesa, un dormitorio diviso in celle, refettorio e cucine, laboratori, rimesse e magazzini, stalle e pollai, un’infermeria e un erbario. Le attività intellettuali sono riconosciute come lavoro all’interno delle comunità: si trovano così le scuole per l’istruzione dei novizi e, soprattutto, la biblioteca e lo scriptorium, dove si copiano e si illustrano i manoscritti, non solo i testi religiosi e liturgici, ma anche le opere dell’antichità.

Le isole britanniche

Il monachesimo si diffonde in tutta Europa, contribuendo all’evangelizzazione di regioni lontane da Roma, in particolare delle isole britanniche (Gran Bretagna e Irlanda), nelle quali l’influsso della cultura mediterranea si fonde con la base celtica, predominante fin dall’Età del ferro, e con gli apporti delle popolazioni anglosassoni e scandinave che invadono l’area tra il V e il X secolo. I monasteri dell’Irlanda sono molto importanti per la lavorazione della pietra e dei metalli e per la produzione libraria. Una preziosa testimonianza dell’abilità dei monaci nella lavorazione della pietra sono le croci monumentali in arenaria (roccia sedimentaria formata per buona parte da granuli di sabbia) con i bracci raccordati da un anello, decorate con iscrizioni, motivi astratti o soggetti religiosi, ma sempre con un rilievo poco sporgente dal fondo (55).

Dossier Arte - volume 1 
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Dalla Preistoria al Gotico