7.  L'ELLENISMO



Atena e Alcioneoparticolare della Gigantomachia sul lato orientale del Grande fregio, Altare di Pergamo, 190-160 a.C. Berlino, Musei Statali, Pergamonmuseum.

L'EPOCA E LE IDEE

L'impero di Alessandro e la formazione dei regni ellenistici

L’egemonia macedone sulla Grecia, ottenuta da Filippo II dopo la battaglia di Cheronea (338 a.C.), è il preludio della straordinaria espansione del regno di Macedonia. In soli tredici anni – tra il 336 e il 323 a.C. – Alessandro Magno, figlio di Filippo, conquista un impero che si estende dalla Grecia all’India, comprendendo l’Egitto, la Mesopotamia e i vasti territori dell’Impero persiano.
Alla morte di Alessandro, tuttavia, l’unità di questo enorme territorio viene meno. Nel corso del III secolo a.C., dalle lunghe guerre che scoppiano trai suoi generali, i diadochi ("successori"), emerge una nuova geografia politica del Mediterraneo orientale, del Vicino Oriente e dell’Asia centrale, con la formazione dei cosiddetti regni ellenistici: la Macedonia guidata dalla dinastia degli Antigonidi, l’Egitto dei Tolomei, la Siria, la Mesopotamia, la Persia dei Seleucidi e il regno di Pergamo.

L'Età Ellenistica

La morte di Alessandro, nel 323 a.C, apre convenzionalmente l’Età Ellenistica, che ha termine nel 31 a.C. con la conquista dell’ultimo dei regni eredi dell’impero alessandrino, l’Egitto, da parte di Roma, divenuta nel frattempo padrona del Mediterraneo. In questo lungo arco di tempo la cultura greca penetra nei territori conquistati da Alessandro, accogliendo a sua volta alcuni caratteri propri delle civiltà orientali. Il termine Ellenismo nasce proprio per indicare questo processo di contaminazione e di reciproca influenza, evidente sia in campo linguistico, con la diffusione in tutto il Vicino Oriente di una "lingua comune", la koiné, mutuata dal dialetto ionico-attico; sia in ambito religioso, con il sincretismo di elementi religiosi occidentali e orientali.

Arte e cultura tra vita di corte e ripiegamento intimistico

Il concetto di koiné è utile anche per descrivere le trasformazioni che avvengono nella cultura e nell’arte. Sotto le monarchie ellenistiche, infatti, le nuove capitali si trasformano in poli di attrazione culturale e in centri di committenza che favoriscono la mobilità degli intellettuali e degli artisti da una città all’altra: dagli scambi di idee ed esperienze che ne derivano si sviluppano linguaggi artistici comuni.
Tra i più importanti centri culturali del periodo vi sono Pella (la capitale macedone), Antiochia, Pergamo e Alessandria d’Egitto. Ouest’ultima, vera erede della tradizione letteraria e scientifica greca, accoglie nella celebre Biblioteca e nell’annesso Museo i maggiori protagonisti della cultura del tempo: poeti, filosofi, matematici e astronomi.
La ricchezza delle corti stimola la fioritura degli studi scientifici. Ad Alessandria operano studiosi del calibro di Euclide (autore degli Elementi, una sistemazione rigorosa delle conoscenze geometriche del tempo), Ipparco (fondatore della trigonometria), Eratostene (autore di un calcolo assai preciso della circonferenza della Terra) e Aristarco (grande astronomo in grado di stimare le distanze tra Sole, Luna e Terra). I prìncipi, inoltre, finanziano gli studi di meccanica e di ingegneria, applicati tuttavia più alle macchine belliche e ai marchingegni usati negli spettacoli di corte che in ambito civile e produttivo.
Accanto a queste manifestazioni dell’arte e del pensiero legate allo sviluppo delle nuove realtà statali, in Età Ellenistica si riscontra anche un generale ripiegamento della cultura verso una dimensione intimistica e individualistica. In un clima politico caratterizzato dalla perdita delle libertà tipiche delle póleis e dai conflitti, la filosofia, la letteratura e il teatro non sono più l’espressione dei valori collettivi della comunità. Le nuove scuole filosofiche – epicureismo, stoicismo, scetticismo – si concentrano sui temi etici, individuando la felicità nel distacco dal mondo. Il teatro e la letteratura abbandonano i grandi temi della tragedia greca per rivolgersi verso generi meno impegnati, come la lirica amorosa e il poemetto mitologico, in cui prevale l’interesse per la cura formale del testo.
Questo nuovo clima culturale influenza anche l’architettura e le arti figurative, che raggiungono uno straordinario livello di perfezione formale. In Età Ellenistica, con l’esportazione a Roma e in tutto il mondo mediterraneo dei capolavori greci e di una sterminata produzione di copie degli originali, il linguaggio dell’arte ellenistica si impone in quasi tutto il mondo allora conosciuto.

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico