6.  LA GRECIA CLASSICA

Bronzo di Riace A, particolare, 460 a.C. ca., bronzo con inserti in rame, avorio e lamina d'argento, h 198 cm. Reggio Calabria, Museo Archeologico Nazionale.

L'EPOCA E LE IDEE

L'egemonia di Atene e l'età di Pericle

All’indomani della vittoria sui Persiani, Sparta e Atene danno vita a due contrapposti sistemi di alleanze: da una parte la Lega peloponnesiaca, guidata da Sparta; dall’altra la Lega delio-attica, grazie alla quale Atene mette in atto una politica imperialistica che determina l’afflusso in città di enormi ricchezze, derivanti dal controllo delle rotte commerciali e dai pesanti tributi imposti agli alleati.
La politica interna di Atene, intanto, è caratterizzata dallo scontro tra lo schieramento democratico e la fazione oligarchica filo-spartana. In questo contesto emerge la figura di Pericle, che dominerà la scena per circa trent’anni (dal 461 al 429 a.C.). Sotto Pericle, Atene conosce un intenso sviluppo urbanistico e una straordinaria fioritura delle arti e dell’architettura, con l’arrivo di artisti provenienti da tutto il mondo greco. Sono questi gli anni in cui è attivo il grande scultore e architetto Fidia e in cui viene edificato, sull’acropoli, il tempio dedicato ad Atena Parthénos, il Partenone.

La cultura in Età Classica

L’egemonia di Atene segna l’Età Classica (V-IV secolo a.C.), che vede lo sviluppo, oltre che della scultura e dell’architettura, di altre importanti espressioni dell’arte e del pensiero. Tra queste vi è in primo luogo il teatro, con i grandi tragediografi Eschilo, Sofocle ed Euripide e il commediografo Aristofane. Il teatro, in Grecia, non è soltanto un momento di svago: mettendo in scena i problemi dell’uomo e della società, assume una valenza educativa fondamentale, tanto che le istituzioni promuovono la partecipazione agli spettacoli di tutti gli uomini liberi (ma non delle donne e degli schiavi, esclusi anche dalle assemblee politiche) e i cittadini più facoltosi finanziano l’allestimento delle rappresentazioni.
Anche il pensiero filosofico presenta caratteri nuovi. La democrazia stimola lo sviluppo della retorica (l’arte di saper parlare e argomentare le proprie tesi), praticata dai sofisti. Il sapere dei sofisti indaga inoltre i temi della conoscenza e del ruolo dell’uomo nel mondo: la tesi di Protagora, secondo cui «l’uomo è misura di tutte le cose», conferma la centralità dell’uomo nella cultura greca. Contemporaneo dei sofisti – e per molti aspetti loro antagonista – è Socrate, il cui insegnamento, noto attraverso il suo discepolo Platone, è incentrato sui problemi dell’etica e della ricerca del bene. Al V secolo a.C. risalgono infine la nascita della storia e della geografia, grazie alle opere di Erodoto, che descrive i costumi dei popoli osservati nei suoi viaggi, e di Tucidide, autore delle prime riflessioni sul metodo storiografico.

La guerra del Peloponneso e la fine dell'Età Classica

Alla fine del V secolo l’egemonia ateniese entra in crisi. Le antiche tensioni tra Sparta e Atene, da sempre modelli antitetici di pólis – oligarchica, chiusa e austera la prima, democratica e aperta alle novità culturali la seconda –, sfociano nella guerra del Peloponneso, che, iniziata nel 431 a.C. con il lungo assedio di Atene (in cui perde la vita anche Pericle), prosegue per quasi trent’anni. Solo nel 404 a.C. Sparta riesce a piegare definitivamente gli Ateniesi, imponendo loro durissime condizioni di pace e un governo oligarchico, ribattezzato dei "Trenta tiranni" dai suoi oppositori democratici. In un clima ormai lontano dai fasti dell’Età Classica, trova la morte anche Socrate (399 a.C.), accusato di corrompere le virtù morali dei giovani e di sovvertire l’ordine tradizionale.
L’imperialismo ateniese viene di fatto sostituito dal dominio di Sparta, che non è tuttavia destinato a durare a lungo. In seguito a nuove guerre, la città di Tebe esercita per qualche tempo la propria egemonia, ma la debolezza complessiva delle póleis greche, dovuta ai continui conflitti, apre la strada all’arrivo di un dominatore straniero: il regno di Macedonia di Filippo II. Con la battaglia di Cheronea (338 a.C.), Filippo II impone l’egemonia macedone sulla Grecia. Nel 336 a.C., a Filippo II succede il figlio Alessandro. Nel 323 a.C., con la morte di Alessandro Magno – come verrà definito in virtù delle sue straordinarie conquiste territoriali –, si chiude definitivamente l’Età Classica e si apre una nuova fase della storia greca.

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico