DOSSIER: Frontoni del Tempio di Atena Apháia a Egina
dossier l'opera
FRONTONI DEL TEMPIO DI ATENA APHÁIA A EGINA
510-490 a.C. ca.
marmo pario
Monaco, Glyptothek (dal Tempio di Atena Apháia)
Ricostruzione dei frontoni occidentale (sopra) e orientale (sotto).
Statua di guerriero ferito, dal frontone occidentale, 500-490 a.C. ca., marmo pario, lunghezza 185 cm. Monaco, Glyptothek.
Il guerriero ferito del frontone occidentale, nella sua frontalità e assenza di espressività del volto che mostra il tipico “sorriso arcaico”, è ancora legato alla rigidità dell’Età Arcaica.
Statua di guerriero agonizzante, dal frontone orientale, 490-480 a.C. ca., marmo pario, lunghezza 159 cm. Monaco, Glyptothek.
La posizione in cui è raffigurato il guerriero morente del frontone orientale è analoga a quella del guerriero del frontone occidentale, ma ha un effetto di maggiore profondità dato dalla torsione del torace, dalla gamba che fuoriesce dal bordo e dallo scudo rappresentato di scorcio.
Il tempo e il luogo
I due frontoni (orientale e occidentale) del Tempio di Atena Apháia sull'isola di Egina sono datati agli ultimi decenni dell'Età Arcaica: sembra che entrambi fossero stati realizzati intorno al 500 a.C., ma quello orientale fu distrutto, probabilmente in una delle lotte tra città fomentate dai Persiani, e sostituito dopo.
Negli esempi più tardi di decorazione frontonale arcaica, la narrazione mitologica diviene protagonista e l'artista fa uso del linguaggio comune del mito per trasmettere valori e, nello stesso tempo, si rivolge a vicende lontane per prendere distanza dalla contingenza e inviare un messaggio universale. In questo caso i frontoni narrano simbolicamente lo scontro tra la Grecia e la Persia, tra Oriente e Occidente, attraverso la rappresentazione di un altro, più antico, mitico scontro tra Est e Ovest: le guerre combattute dagli Egineti contro Troia.
Agli inizi dell'Ottocento le sculture frontonali, ormai cadute a terra e frammentarie, furono raccolte e inviate, via mare, in Germania, dove colui che sarebbe diventato Ludovico I di Baviera le acquistò. Restaurate e ricomposte dallo scultore neoclassico danese Bertel Thorvaldsen, sono attualmente conservate a Monaco, nella Glyptothek.
La descrizione e lo stile
Il frontone occidentale si ispira alla guerra di Troia narrata da Omero nell'Iliade, con Aiace Telamonio, figlio del re di Egina Telamone, tra i combattenti. Il frontone orientale racconta invece una più antica guerra di Troia, che aveva visto come protagonisti Eracle e lo stesso re Telamone. È evidente l'allusione al terribile periodo delle guerre contro i Persiani, ma anche l'orgoglio e la rivendicazione del proprio ruolo nello scontro, sentimenti tipici delle autonome póleis greche.
Al centro delle due scene compare sempre l'immagine della divinità cui il tempio è dedicato, Atena Apháia, che è immobile e frontale nel frontone occidentale e in movimento e più partecipe all'azione in quello orientale. Ai lati della dea, le scene di combattimenti sono raffigurate con andamento divergente nel frontone occidentale e convergente in quello orientale, ma l'iconografia si ripete: in entrambi i frontoni sono presenti l'arciere inginocchiato, il ferito caduto a terra, l'assalitore che si protende verso il nemico. Le figure, realizzate in marmo a tutto tondo, erano impreziosite da elementi in metallo e dall'uso del colore. Esse furono con probabilità eseguite separatamente, tanto che la composizione generale sembra risentire dell'assenza di una vera e propria unità d'azione.
La diversità delle soluzioni artistiche riscontrabile nelle due decorazioni frontonali può essere chiarita dal confronto tra le figure degli arcieri e dei combattenti feriti caduti. In entrambi i casi, la posizione dei soggetti (quella in ginocchio e quella semisdraiata con appoggio su un braccio) costituisce un efficace espediente tecnico per l'occupazione dello spazio del frontone, gradualmente più ristretto verso gli angoli. Tuttavia il risultato plastico e la resa del movimento degli esempi a confronto dimostrano chiaramente una maggiore rigidità nella scena del frontone occidentale.