SCIENZA & AMBIENTE 

IL DNA E LA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE A RISCHIO

Nel DNA sono contenute tutte le informazioni necessarie alla vita di un organismo, qualsiasi esso sia. Proprio per questa ragione, nel tentativo di salvare dall’estinzione alcune specie di piante e animali rare, gli scienziati prelevano e studiano il loro DNA: è così possibile raccogliere nuove e importanti informazioni sulle specie a rischio e mettere a punto rimedi efficaci per tutelarle.
Nel caso della tartaruga marina Eretmochelys imbricata, per esempio, si è scoperto che è una specie monogama, ossia la femmina si accoppia con un solo maschio, una sola volta l’anno, e conserva dentro di sé gli spermatozoi anche per tre mesi, fino alla deposizione delle uova in un nido scavato nella sabbia. L’esistenza di questa specie, difficile da studiare perché trascorre la maggior parte della vita in mare aperto, è minacciata dal commercio, illegale, degli oggetti realizzati con il suo guscio.
Anche il DNA del panda è stato studiato per cercare di comprendere meglio le cause che lo stanno portando all’estinzione. È così emerso che questo animale, notoriamente ghiotto di bambù, la sua fonte quasi esclusiva di nutrimento, non ha nel proprio DNA alcuna traccia del gene necessario a produrre la cellulasi, una proteina indispensabile per digerirlo. È probabile quindi che il panda, che da lungo tempo vive confinato nelle foreste di bambù cinesi, si sia abituato a digerire questa pianta grazie alla presenza di batteri nel suo intestino.
Sempre grazie allo studio del DNA è stata scoperta in Italia, e precisamente sull’isola di Gorgona, nell’Arcipelago Toscano, una varietà di olivo mai osservata in precedenza (chiamata Bianca di Gorgona) e pertanto unica al mondo; essendo però rimasti solo pochi individui, la specie è a rischio di estinzione.

Scienze evviva! - volume B
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La vita