Il SUOLO è la parte più superficiale e sottile della litosfera, quella su cui noi camminiamo, in cui vivono microrganismi e animali, e in cui le piante affondano le radici.
Il suolo si forma a partire dalla roccia. La sua FORMAZIONE è dovuta sia all’azione degli agenti atmosferici, che erodono e consumano la roccia, sia a quella degli
organismi viventi, che la disgregano.
Il suolo è composto da MATERIALE solido e da sostanze liquide e gassose. La parte solida è costituita principalmente da materiale inorganico, cioè da frammenti di roccia, e in percentuale molto più bassa da materiale organico, cioè da resti di organismi viventi.
Il suolo è formato da strati di vario spessore che, nel loro insieme, costituiscono il PROFILO DEL SUOLO.
Il più superficiale è la lettiera, sotto la quale si trova l’humus o orizzonte A; ancora più sotto si trova lo strato minerale o orizzonte B e, infine, il sottosuolo o orizzonte C. Tutti gli strati poggiano sulla roccia madre.
IL SUOLO E LA VITA
Nel suolo sono presenti moltissimi ORGANISMI VIVENTI.
Gli organismi animali rivoltano il terreno e lo arricchiscono di sostanze, rendendolo fertile. I microrganismi decompongono i resti di organismi animali e vegetali; in particolare, i batteri azotofissatori assorbono l’azoto presente nell’aria e lo trasformano in composti chimici utilizzabili dalle piante. Anche la presenza delle piante è fondamentale: con le loro radici trattengono il suolo impedendo che si verifichino frane e smottamenti.
La presenza e l’attività degli organismi del suolo possono essere rappresentate come un CICLO VITALE: le piante sono fonte di nutrimento per molti animali; quando muoiono, animali e piante vengono decomposti dai batteri e diventano sostanze assimilabili dalle radici di altre piante, così il ciclo ricomincia.
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LA COLTIVAZIONE DEL SUOLO
Il suolo è una risorsa importante per l’uomo, che da oltre 10 000 anni lo modifica per renderlo adatto all’AGRICOLTURA. L’agricoltura è l’attività umana volta alla coltivazione di specie vegetali.
Il suolo naturale modificato dall’uomo per essere coltivato, è detto SUOLO AGRICOLO. Il suolo agricolo è composto da due soli strati: uno strato attivo, ricco di humus, e uno strato inerte, povero di humus. Oltre all’humus, un buon suolo agricolo deve contenere sufficienti quantità di argilla, calcare e sabbia fine.
UNA RISORSA DA PRESERVARE
Il suolo non è statico e si modifica naturalmente nel corso di tempi lunghissimi. Le MODIFICAZIONI del suolo a opera dell’uomo avvengono invece in tempi molto brevi.
L'agricoltura intensiva sfrutta il suolo provocandone un rapido IMPOVERIMENTO: il terreno non riesce più a rigenerare da solo le sostanze nutritive. Una delle conseguenze più gravi di questo processo è la desertificazione: il terreno si impoverisce fino a diventare arido e del tutto improduttivo.
In misura minore, anche gli agenti atmosferici contribuiscono alla PERDITA DI SUOLO. Il suolo che si consuma è sempre maggiore rispetto a quello che la natura riesce a ricreare.
Altri gravi RISCHI per il suolo sono rappresentati da
cementificazione e inquinamento causato dalle attività umane, che altera la composizione naturale del terreno.
Organismi vegetali, animali e batteri abitano il suolo.