Scienze evviva! - volume D

    SCIENZE +     Come nasce la plastica

Nella vita quotidiana utilizziamo grandi quantità di plastica, un materiale sintetico ricavato da risorse naturali: carbone, gas naturale, sale e soprattutto petrolio. In particolare, alla produzione della plastica è destinato circa il 4% della produzione mondiale di petrolio. Per “creare” questo materiale, infatti, è necessario l’utilizzo di monomeri, ossia composti di carbonio e idrogeno come appunto il petrolio.
Attraverso una serie di procedimenti chimici, i monomeri vengono uniti e addizionati tra loro a formare composti più complessi, i polimeri, lunghe catene di molecole. La cosiddetta polimerizzazione permette di ottenere un materiale plastico, ma non è sufficiente ad avere un prodotto finito: una volta ottenuta, la plastica ha bisogno di essere addizionata ad altre sostanze che ne modifichino le proprietà chimiche, per esempio rendendola più flessibile e malleabile, colorata, resistente al calore, elastica, rigida oppure molto leggera.
Senza dubbio la plastica è un materiale che si presta a moltissimi usi, ma presenta un grosso problema: è altamente inquinante. Non tanto in fase di produzione (si consuma meno energia per produrre una bottiglia o un sacchetto di plastica che per ottenere una bottiglia di vetro o un sacchetto di carta), quanto per l’uso che ne facciamo. Infatti, la plastica non è biodegradabile, quindi l’ambiente impiega molto tempo per smaltirla. Inoltre, se gettata in mare, rappresenta una minaccia per alcuni animali, come le tartarughe, che scambiano i sacchetti per meduse, delle quali si cibano.
Come sappiamo, tuttavia, la plastica può essere riciclata, ossia riutilizzata per la creazione di nuovi oggetti: ecco perché è molto importante non disperderla nell’ambiente, ma gettarla sempre negli appositi cassonetti della raccolta differenziata.

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La Terra