La «chanson de geste» dei paladini di mercatura
di Vittore Branca
Uno dei massimi studiosi di Boccaccio, il filologo Vittore
Branca (1913-2004), si sofferma sulla particolare trasmissione
manoscritta del Decameron, che si sviluppa attraverso
canali alternativi a quelli ufficiali dei copisti di professione e
delle scuole. A trascrivere il capolavoro boccacciano furono da
subito dei “copisti per passione”, appartenenti a quel ceto
borghese, mercantile e finanziario, che si trovava così ampiamente
rappresentato in molte delle cento novelle: copiarne e diffonderne
il testo diventava così una forma di omaggio da parte di un
pubblico che individuava quel libro come propria opera
d’elezione.