Il Decameron al cinema, da Pasolini ai fratelli Taviani
Pasolini: la celebrazione della vita
All’inizio degli anni Sessanta la ricerca di una vita autentica – cioè di una condizione in cui risiedono, a suo giudizio, la spontaneità, la verità, la vitalità, la vita, cioè la realtà (in opposizione all’irrealtà della civiltà neocapitalistica e neoindustriale dell’Occidente contemporaneo) – spinge lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini (1922-1975) a risalire artisticamente ad alcuni testi fondativi della cultura anche occidentale, ma scritti in epoche ancora lontane da un presente, quello in cui vive l’autore, da lui visto come degenerato. È così che gira la cosiddetta Trilogia della vita: Il Decameron (1971),
I racconti di Canterbury (1972) e Il
fiore delle Mille e una notte (1974).