COMPRENDERE
1 Che cosa significa mi parea (v. 6)? Lo stesso verbo, “parere”, è impiegato nel sonetto dantesco Tanto gentile e tanto onesta pare (► T11, p. 243). In quel caso «pare» significa “appare in tutta evidenza”, “si mostra manifestamente”. Il significato che gli attribuisce qui Petrarca è lo stesso oppure è diverso?
ANALIZZARE
2 Nelle terzine sono presenti due chiasmi, relativi alla disposizione di quattro sostantivi e quattro aggettivi. Individuali spiegandone la funzione.
3 Nella tabella riportiamo alcuni dei numerosi iperbati presenti nel sonetto: riscrivi i relativi versi nella forma sintatticamente più regolare.
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ’n mille dolci nodi gli avolgea
e ’l vago lume oltra misura ardea /
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi
e ’l viso di pietosi color’ farsi, /
non so se vero o falso, mi parea
Non era l’andar suo cosa mortale, /
ma d’angelica forma
INTERPRETARE
4 Quale idea dell’amore emerge nel sonetto? È positiva o negativa? Motiva la tua risposta con esempi tratti dal testo.
5 Quale concezione del tempo viene presentata nel testo? Spiega soprattutto se è positiva o negativa.
PRODURRE
6 In che cosa differisce la rappresentazione della donna qui offerta da Petrarca rispetto a quella degli Stilnovisti? Scrivi un testo argomentativo di circa 20 righe elencando almeno due analogie e due differenze. Puoi completarlo con citazioni di versi degli autori stilnovisti (► pp. 130 ss.).
La tua esperienza
7 Ritieni ancora attuale l’idea di Petrarca che quando si ama veramente si ama per sempre? Argomenta la tua risposta con riflessioni tratte dalla tua esperienza e dall’osservazione della realtà contemporanea. Scrivi un testo di circa 30 righe.