I colori della letteratura - volume 1

Le origini e il Duecento – L'autore: Dante Alighieri

 T1 

Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io

Rime


Il raffinato sogno d’evasione descritto in questo celebre sonetto evidenzia una componente fondamentale dell’esperienza stilnovistica: l’importanza dei legami d’amicizia tra i membri del cenacolo fiorentino.

METRO Sonetto con schema di rime ABBA ABBA CDE EDC.

       Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
       fossimo presi per incantamento,
       e messi in un vasel ch’ad ogni vento
4    per mare andasse al voler vostro e mio,

       sì che fortuna od altro tempo rio
       non ci potesse dare impedimento,
       anzi, vivendo sempre in un talento,
8    di stare insieme crescesse ’l disio.

       E monna Vanna e monna Lagia poi
       con quella ch’è sul numer de le trenta
11  con noi ponesse il buono incantatore:

       e quivi ragionar sempre d’amore,
       e ciascuna di lor fosse contenta,
14  sì come i’ credo che saremmo noi.

      Dentro il testo

I contenuti tematici

Indirizzato a Guido Cavalcanti, illustre amico di Dante, il componimento esprime un desiderio di piacevole fuga dalla realtà, verso un mondo incantato, lontano dalle tensioni della vita sociale e dalle concrete preoccupazioni della quotidianità. È il sogno di una pace e di una felicità vagheggiate fuori e lontano dalla Storia.

C’è però nel testo un che di malinconico. È un aspetto che rimane sottotraccia, ma che si percepisce molto chiaramente appena ci si rende conto che la volontà di evadere è, di fatto, irrealizzabile, come testimoniano i modi verbali: un condizionale (vorrei, v. 1), che regge una serie di congiuntivi; il congiuntivo è di norma il modo della possibilità, ma qui esprime un’impossibilità.

 >> pag. 206 

L’amicizia è un sentimento molto presente nell’opera dantesca. Lo ritroveremo, in particolare, nel Purgatorio, che non a caso è stato definito «la cantica dell’amicizia». Ma già nella produzione giovanile Dante affronta questo tema, presentandolo indirettamente come una variante di quello dell’amore, come avviene in questo sonetto in cui si parla di amore in connessione con l’amicizia.

Le scelte stilistiche

Nel sonetto si può rilevare il modello provenzale del plazer* (vocabolo che in quella lingua significava “piacere”, “piacevolezza”), cioè un elenco poetico di cose piacevoli, qui formulato con un lessico semplice e una sintassi lineare, caratteristiche tipiche della dolcezza stilnovistica.

Tuttavia, al di là dell’equilibrio della forma, il testo è pervaso da una precisa dialettica, che si coglie facendo attenzione alla ripartizione dei contenuti tra le due quartine da una parte e le due terzine dall’altra: nei primi otto versi sono al centro dell’attenzione gli amici e la loro unità di intenti; negli ultimi sei, invece, si mette a fuoco la presenza femminile. Il rapporto uomo-donna viene così evidenziato dalla contrapposizione dei due generi sulle due parti del componimento.

      Verso le competenze

COMPRENDERE

Fai la parafrasi del testo.


Che cosa desidera Dante per sé e per i propri amici?

ANALIZZARE

Rintraccia nel testo un’apostrofe.


Individua un’anastrofe presente in un verso delle quartine.


Trova nel testo un avverbio che viene ripetuto due volte e spiega il significato di questa ripetizione.

INTERPRETARE

6 Perché, secondo te, il sonetto è dedicato a Guido Cavalcanti e non a Lapo Gianni? Spiegalo in un testo di circa 10 righe.

PRODURRE

7 Scegli un’opera che parli dell’amicizia (può essere un racconto, un dipinto, una canzone, un film) e confrontala con la visione dell’amicizia di Dante, scrivendo un testo di circa 30 righe.

La tua esperienza

8 Immagina di poter realizzare un sogno (o qualcosa che desideri da tempo) con il gruppo dei tuoi amici più stretti e descrivilo in un breve testo narrativo di circa 20 righe.


I colori della letteratura - volume 1
I colori della letteratura - volume 1
Dalle origini al Cinquecento