Petrarca aveva ricevuto il primo manoscritto in dono dal padre, quando era ragazzo; alla fine della sua vita, i volumi da lui collezionati costituiscono la biblioteca privata più ricca d’Europa. Molti codici li ha acquistati, altri li ha fatti copiare egli stesso, altri ancora gli sono stati donati. Tra i libri presenti in questa straordinaria collezione vi sono quelli di autori greci, che egli legge però in traduzione poiché non ne conosce la lingua, testi latini di epoca sia classica sia medievale, e volumi in volgare. Tra i nomi più rappresentati, Omero, Virgilio, Cicerone, Orazio, Livio, Seneca, Agostino.
La cultura classica è dunque vitale per Petrarca: egli considera i grandi autori quasi come degli amici autorevoli ai quali affidarsi, personaggi con cui confrontarsi per misurare le proprie scelte, imprescindibili punti di riferimento culturale.