2 - Le opere

Il Trecento – L'autore: Francesco Petrarca

2 Le opere

Le opere in latino

Petrarca scrive quasi tutte le sue opere in latino e soltanto due in italiano: il Canzoniere e i Trionfi (in entrambi i casi, però, il titolo stabilito dall’autore è in latino: Rerum vulgarium fragmenta e Triumphi). Questa distinzione nell’uso della lingua potrebbe far pensare a una netta separazione nella produzione dell’autore. Tuttavia la critica più recente ha mostrato come non esista una reale dicotomia tra questi due ambiti della produzione petrarchesca.

Quando parliamo di Petrarca, dobbiamo rovesciare l’ottica nella quale siamo abituati a considerare in epoca attuale il latino e il volgare. Per noi il primo rappresenta una lingua morta, mentre al contrario l’italiano è la lingua della comunicazione. Per Petrarca è esattamente il contrario: il latino è la lingua che egli usa per esprimersi, sempre e in ogni situazione, dalla più formale alla più informale. Il volgare costituisce invece la lingua specialistica, quella della poesia, cioè una lingua tecnica, artificiale, non una lingua di uso corrente; mentre l’uso del latino mostra la sua dimensione di intellettuale europeo. Oggi tendiamo a considerare l’unità europea dal punto di vista politico-istituzionale come una realtà in un certo senso inedita, ma non dobbiamo dimenticare che ai tempi di Petrarca sul piano culturale essa era un dato acquisito, quasi scontato. Tutti i letterati e gli uomini di cultura di quel periodo erano parte di un sistema comune di relazioni culturali, di cui la lingua latina era tramite.

Opere in versi

Epystole metrice (Lettere in versi)

Sono 66 lettere di corrispondenza in versi (quelle databili, a parte i versi in morte della madre, vanno dal 1333 al 1354), raccolte, a partire dal 1350, in 3 libri mai però organizzati dall’autore in forma definitiva. Gli argomenti sono spesso gli stessi delle epistole in prosa. È un’opera destinata a incontrare molta fortuna presso i poeti in latino di epoca umanistica, i quali vi attingeranno immagini e stilemi espressivi.

Africa (L’Africa)

Composta tra il 1338 e il 1341, dal 1343 l’opera conosce diverse redazioni e rimane incompiuta. Viene pubblicata nel 1396, dopo la morte dell’autore. È un poema epico in esametri, progettato in 12 libri: ne sono stati scritti solo 9, alcuni incompleti. Seguendo il modello dell’Eneide di Virgilio, Petrarca racconta la seconda guerra punica e ne celebra il protagonista, Scipione l’Africano. Alla luce della propria personale inquietudine e della sensibilità cristiana, il poeta affronta nell’opera il motivo della precarietà dei successi mondani e tenta di resuscitare le forme del poema epico antico, per esaltare la Roma repubblicana.

Bucolicum carmen (Carme bucolico)

Il testo è composto tra il 1346 e il 1348, poi più volte rivisto. Si tratta di 12 egloghe sul modello delle Bucoliche di Virgilio. All’ambientazione pastorale si sommano complessi elementi allegorici, oltre a riferimenti all’amore per Laura.

Psalmi penitentiales (Salmi penitenziali)

Sono 7 preghiere in versi, basate su fonti bibliche ed evangeliche, scritte probabilmente nel 1348.

Al cuore della letteratura - volume 1
Al cuore della letteratura - volume 1
Dalle origini al Trecento