analisi del testo
Ne li occhi porta la mia donna Amore
Vita nuova, 21
Vita nuova, 21
Ne li occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
ov’ella passa, ogn’om ver lei si gira,
4 e cui saluta fa tremar lo core,
sì che, bassando il viso, tutto smore,
e d’ogni suo difetto allor sospira:
fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
8 Aiutatemi, donne, farle onore.
Ogne dolcezza, ogne pensero umile
nasce nel core a chi parlar la sente,
11 ond’è laudato chi prima la vide.
Quel ch’ella par quando un poco sorride,
non si pò dicer né tenere a mente,
14 sì è novo miracolo e gentile.
1 Fai la parafrasi del componimento.
2 Elenca le azioni compiute dalla donna.
3 Elenca gli effetti prodotti dalla donna su chi la incontra.
4 Di che tipo di componimento si tratta? Fornisci lo schema delle rime.
5 Soffermati a illustrare i rapporti tra metrica e sintassi.
6 Quale figura sintattica noti al v. 14? Quale effetto ottiene?
7 Il motivo degli occhi è molto presente nella poesia di Cavalcanti e di altri esponenti dello Stilnovo. Spiega qual è la sua importanza nella teoria amorosa stilnovistica. Quali altri tratti cavalcantiani ritrovi in questo testo?
8 Confronta questo componimento con Tanto gentile e tanto onesta pare ( ► T11, p. 269), evidenziando analogie e differenze tra i due testi.
Sviluppa l’argomento in forma di saggio breve, utilizzando i documenti forniti. Nella tua argomentazione fai riferimento a ciò che hai studiato e alle tue conoscenze.
Cuore, se la mia dama non ti ha caro,
non per questo tu la lascerai:
sii sempre in suo potere,
dal momento che così hai cominciato a fare.
5 Mai, in fede mia, amerai l’abbondanza,
né devi spaventarti per la carestia;
un bene diventa dolce se ritarda,
e quanto più l’avrai desiderato
tanto più ti sarà dolce gustarlo.
Chrétien de Troyes, Di Amore che mi ha tolto a me stesso, vv. 37-45
Madonna ha ’n sé vertute con valore,
più che null’altra gemma prezïosa:
ché isguardando mi tolse lo core,
4 cotant’è di natura vertudiosa.
Più luce sua beltate e dà sprendore
che non fa ’l sole né null’autra cosa:
de tutte l’autre ell’è sovran’ e frore,
8 ché nulla apareggiare a lei non osa.
Di nulla cosa non ha mancamento,
né fu ned è né non serà sua pare,
11 né ’n cui si trovi tanto complimento;
e credo ben, se Dio l’avesse a fare,
non vi metterebbe sì Su’ ’ntendimento
14 che la potesse simile formare.
Giacomo da Lentini, Madonna ha ’n sé vertute
Lo vostro bel saluto e ’l gentil sguardo
che fate quando v’encontro, m’ancide:
Amor m’assale e già non ha reguardo
s’elli face peccato over merzede,
5 ché per mezzo lo cor me lanciò un dardo
ched oltre ’n parte lo taglia e divide;
parlar non posso, ché ’n pene io ardo
sì come quelli che sua morte vede.
Per li occhi passa come fa lo trono,
10 che fer’ per la finestra de la torre
e ciò che dentro trova spezza e fende:
remagno come statüa d’ottono,
ove vita né spirto non ricorre,
se non che la figura d’omo rende.
Guido Guinizzelli, Lo vostro bel saluto e ’l gentil sguardo
Quali colombe dal disio chiamate
con l’ali alzate e ferme al dolce nido
84 vegnon per l’aere, dal voler portate;
[…]
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
102 che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
105 che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Dante, Inferno, V, 82-84; 100-105
Una delle svolte più importanti dello spirito medioevale fu l’aver sviluppato, per
la prima volta, un ideale d’amore su basi negative. Certamente anche nell’antichità
venivano cantati i sospiri e i tormenti dell’amore; ma i sospiri non erano forse
considerati come un rinvio e uno stimolo in vista del sicuro appagamento? [...]
5 Soltanto nell’amore cortese dei trovatori è la stessa insoddisfazione a costituire il
tema centrale. Si creò pertanto una forma di erotismo capace di assimilare un gran
numero di contenuti etici, senza per questo rinunciare mai completamente al nesso
con l’amore naturale per la donna. Dallo stesso amore sensuale scaturì il nobile
culto della donna che non pretende di essere esaudito, e l’amore divenne il campo
10 nel quale si fece fiorire ogni perfezione estetica e morale [...] l’elemento spirituale
prende sempre più il sopravvento; infine l’amore porta a uno stato di conoscenza
e devozioni sante: è la vita nuova.
Johan Huizinga, L’autunno del Medioevo (1919), Rizzoli, Milano 2009
Ed è qui il paradossale segreto dell’amor cortese: affettato e freddo quando non celebra
che la donna, ma tutto ardore di sincerità quando esalta la Saggezza d’amore:
allora il suo cuore batte davvero. Dante stesso, che non è mai così appassionato
come quando canta la Filosofia, intensifica ancora il suo ardore allorché essa divien
5 Scienza di cose sacre.
Denis de Rougemont, L’Amore e l’Occidente (1938-1954), Rizzoli, Milano 2006
Al cuore della letteratura - volume 1
Dalle origini al Trecento